Wafer, parafarmaci e sogni di rock & roll di Mattia Gravieri – RECENSIONE

Wafer, parafarmaci e sogni di rock & roll di Mattia Gravieri – RECENSIONE

5 Novembre 2021 0 Di rosa78gervasi
Book Cover: Wafer, parafarmaci e sogni di rock & roll di Mattia Gravieri - RECENSIONE

Carissimi Book Lovers, oggi vi porto la recensione del romanzo "Wafer, Parafarmaci e sogni di Rock & Roll" in collaborazione con l'autore Mattia Gravieri.

 

Scheda Tecnica

  • Titolo: Wafer, Parafarmaci e sogni di Rock & Roll
  • Autore: Mattia Gravieri
  • Serie: //
  • Data di Pubblicazione: 9 Febbraio 2021
  • Genere: Narrativa Umoristica
  • Casa Editrice: Independently Published
  • Pagine: 213
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Trama

E se al concorso per i gruppi rock in tv ci andasse papà coi suoi vecchi amici? Gli Scusamary sono una band formata da: un farmacista scontroso e perennemente irrequieto, un chitarrista estroso e sfuggente che vende auto ma non ha la patente, un batterista donnaiolo impenitente, un bassista impacciato e tutto mamma e lavoro. Finiscono all'improvviso in un talent show televisivo per gruppi rock emergenti. Un'esperienza che allo stesso tempo sconvolge le loro vite ma li aiuta a capirle e a capirsi. Hanno tutti passato i cinquanta e la band si era sciolta 25 anni prima.Tra varia quotidianità, amori lampo e amori lenti, umidi garage che finiscono in prime time, piccole e grandi manie, rimedi naturali, orari sballati, una surreale avventura in quattro quarti dove la vita da adulti viene travolta da schitarrate distorte e rullate di batteria.(dal capitolo "Veronica") «Senti, Kurt Kobain della terza età con quell'aria da artista maledetto che si è dimenticato di morire da giovane. Anche se a volte fai dei discorsi da matusa, hai una voce che entra sottopelle. Adesso ancora di più di quella cassetta puberale. E la tua canzone mi piace». Poi si gira verso Saverio: «Tu, timidone che te ne stai a tre chilometri dai microfoni per evitare che a qualcuno venga in mente di farti fare i cori. Si vede che muori dalla voglia di far sapere al mondo che ci sei, che senza il tuo dum-dum tutto cadrebbe a pezzi. Sei la certezza che ci vuole per il mio tesoro, che con la batteria ci mette un sacco di entusiasmo ma è un po' pasticcione. E non solo con la batteria - sorride maliziosa a Gabriele - Hai bisogno di qualcuno che ti detti il passo, vero amore?». Poi si gira verso Luca: «Tu, Jack Frusciante rientrato nel gruppo, si vede che sei un animale da palco. E' vero, quando schiacci il pedale è come se il mondo fosse ai tuoi piedi. Non so perché hai voluto rimettere in piedi questa band, ma secondo me ci hai visto giusto. Il fuoco, sotto sotto, bruciava ancora».(Dal capitolo "RImedi naturali") «Siamo conciati come pensionati alla gita della parrocchia. L'ultima volta che abbiamo suonato insieme davanti a un pubblico vero avevamo ancora i brufoli. Dobbiamo fare presto che domattina ci aspetta il lavoro. Se esiste un dio del rock, spero che in questo momento sia al cesso e non ci stia guardando. Forza, ragazzi» .Mattia Gravieri. Da qualche parte tra la via Emilia e il mare. Tra l'immaginario e la realtà. Tra il passato e il presente. Scrive storie che non stanno bene da nessuna parte. 

 

Nostalgia del passato o per riscattarsi, Luca ricompare all'improvviso, contatta i suoi vecchi amici: Claudio, farmacista sposato con due figli, Saverio, ingegnere scapolo ma con la mamma anziana da accudire, Gabriele, il bel professore padre ma in cerca di avventure.

E' proprio Luca, venditore di auto in una concessionaria di famiglia, che propone di riprendere dove avevano lasciato e rimettersi in gioco alla loro età. Avevano rinunciato ad un sogno a vent'anni, la band, però il treno ripassa, un concorso per gruppi rock, sembra assurdo dopo la lunga pausa, canzoni nel cassetto e strumenti impolverati.

La voce lasciata a riposare per un pò, l'ultima volta che si sono esibiti come gruppo erano giovincelli, ora sono maturi, le vite impegnate tra lavoro e famiglie. Ma accettano anche se decisamente a disagio, con la paura di sbagliare o passare per ridicoli in una gara rock capitati per caso.

Non centrano niente con gli altri ragazzi, tempi e modi diversi davanti a centinaia di persone, in uno studio televisivo. La loro performance anche se non perfetta tecnicamente, riesce a trasmettere il vero spirito rock, emozione pura.

Un sogno a occhi aperti è stato un giro su quel treno dove sono saliti ed è stato fantastico. Riusciranno a dare un senso alla loro vita? Riassumendo il romanzo, meraviglioso provare a rincorrere un sogno.

Chi di noi ha avuto la possibilità di dimostrare cosa piace o sa fare? O ha rinunciato a inseguirlo?

 

 

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