Vodka Siberiana di Veronica Tomassini – BLOG TOUR

Vodka Siberiana di Veronica Tomassini – BLOG TOUR

8 Marzo 2021 0 Di rosa78gervasi
Book Cover: Vodka Siberiana di Veronica Tomassini - BLOG TOUR

4° TAPPA BLOG TOUR

Carissimi Book Lovers, oggi il blog partecipa al Blog Tour del romanzo di Veronica Tomassini "Vodka Siberiana". Ecco la prima tappa, conosciamo la sinossi e l'autrice.

 

Sinossi

Sono lettere che raccontano l'epica e la tragica solitudine di bevitori dell'est; riparano in un parco del profondo Sud, a metà anni '90. Dopo la caduta del Muro, il mondo si muove spostando masse bibliche, sono uomini che restituiscono il caos, lo smarrimento di quel tempo. Le lettere lo raccontano, lei (alter ego) racconta a lei (anni dopo) - italiana occidentale borghese - di un grande amore, un siberiano alcolizzato che viveva di elemosina, di risse, di alcol, di espedienti, in un giardino pubblico siciliano, e nello stesso tempo
trascina dentro la vita di altri come lui. Chi erano questi uomini senza nome? Disorientati dalla democrazia, depositari di distanze immani, torti storici e coercizioni, cortine blindate, identità derelitte. È in fondo la storia di un miracolo, di una perdizione.

 

Biografia

Veronica Tomassini, siciliana, di origini umbre. Esordisce con il romanzo “Sangue di cane”, Laurana editore, nel 2010. Fu un caso
letterario. Nei suoi scritti tornano spesso ambientazioni suburbane, storie intestine e periferiche. Nel 2012, pubblica con Feltrinelli
l’e-book “Il polacco Maciej”. Nel 2014, pubblica con Gaffi, il romanzo “Christiane deve morire”. Partecipa con un suo testo all’antologia “La formazione della scrittrice”, edito da Laurana, curata da Chicca Gagliardo e Gabriele Dadati, per un’idea di Giulio Mozzi. Nel 2017,
torna in libreria con il romanzo “L’altro addio”, per Marsilio editore. Nel 2019, pubblica il romanzo “Mazzarrona (Miraggi, edizioni)
candidato al Premio Strega.

 

Terza Tappa Blog Tour: Ambientazione

Il romanzo è ambientato in una retrovia fatta di giardini pubblici, vagoni morti, e un solo andito borghese (mica poi tanto), ovvero la casa della creaturina e del professore. Ovviamente, riferisco di una sottoumanità, per me fulgida, un universo accecante di un recondito misticismo. Eppure apparentemente il paesaggio è squallido, laconico, una pozzanghera che riflette volti grevi e stralunati. Sembrano ratti di un tombino.

Come può non inerpicarsi il paesaggio e i suoi dimoranti nell’identico piano sequenza? I luoghi sono i suoi dimoranti.

Il mondo perbene e giusto ignora il gretto avamposto, è sotterraneo, invisibile. Restituisce piuttosto l’ottusità borghese, la consuetudine ottusa degli altri.

Gli altri: il personaggio narrante ha in odio quel che vi compete.

 

Quarta Tappa Blog Tour: Risposta alla domanda "E' presente un messaggio che vorresti trasmettere con la tua storia ai lettori? In tal caso, di quale si tratta?"

"Nei miei romanzi non c'è un messaggio che vorrei passasse, non è un ragionamento che a mente lucida e consapevole possa interessarmi. Il messaggio è qualcosa di pedagogico o peggio di didattico, risultato abbastanza inutile per uno scrittore e che non ritengo debba attenere a un artista, il quale riproduce un universo dove al massimo trasforma o inchioda ogni ferita a un nuovo firmamento. Nei miei romanzi, in special modo in "Vodka Siberiana", c'è piuttosto la voce di una testimone, la testimone di un amore sovrumano che ci governa sopra le nostre vulnerabilità. Ed è soltanto attraverso questo amore sovrumano che ogni personaggio viene illuminato da una profondissima pietà. Attraverso questo sguardo segreto e misericordioso ogni personaggio consegna un brano della verità eterna che ci contiene".
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