Vi sento. L’arte di Amedeo Modigliani di Diego Luschi – RECENSIONE

Vi sento. L’arte di Amedeo Modigliani di Diego Luschi – RECENSIONE

31 Maggio 2021 0 Di rosa78gervasi
Book Cover: Vi sento. L’arte di Amedeo Modigliani di Diego Luschi - RECENSIONE

Carissimi Book Lovers, oggi vi parlo del libro di Diego Luschi "Vi sento. L’arte di Amedeo Modigliani", edito da Viola Editrice. Leggete la mia recensione.

 

Scheda Tecnica

Titolo: Vi sento. L’arte di Amedeo Modigliani
Autore: Diego Luschi
Genere: Narrativa contemporanea
Pubblicazione: 8 Gennaio 2020
N° pagine: 161
Casa Editrice: Viola Editrice
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Trama

Avete mai pensato che le idee possano esser espresse oltre alle parole, e che non siano soltanto il susseguirsi di lettere, ma incastonate in uno sguardo, in un cruccio della bocca, in una posa, rappresentate da immagini potenti che colpiscono forte allo stomaco lasciando completamente inermi? Forse non lo sapeva neanche Modigliani, o forse sì, quando partì per Parigi, ma tutta la sua vita è stato questo: una continua ricerca, uno studio senza tregua, su come rendere giustizia a una vita, come far assaporare le immense diversità che ogni uomo e ogni donna portano inevitabilmente dentro. Come sono nati quei volti? Come hanno potuto racchiudere in pochi tratti essenziali un’anima? Perché nonostante tutto ciò che ha subìto l’arte di Modigliani affascina e sconvolge ancora?

 

L’autore narra di alcuni anni della vita del grande pittore Modigliani a Parigi; la vita del grande pittore, noto come uno dei grandi artisti del secolo scorso, non manca di lotte per la ricerca dell’ispirazione e del proprio stile, anche contro corrente.
Oltre a riportarne lo stile di vita, per certi versi discutibile, l’autore riesce a esprimere il calvario di un artista che non è riuscito a comprendersi fino in fondo, che ha cercato la strada per fare della sua arte la più grande testimonianza di ciò che era veramente; privilegiare l’arte a tutto il resto, a ciò che non lo è.

Amedeo è fedele al suo ideale: “l’arte deve prescindere dalle amicizie o dai soldi. Lui, per creare, ha bisogno di una certa empatia, una certa simbiosi, per poter scavare a fondo” altrimenti preferisce fare retromarcia.

Diego Luschi ha saputo dare voce ad un personaggio storico, dare vita alle sue riflessioni, ai suoi pensieri, dare sfogo alle sue emozioni e modi di essere, condividere con lui momenti di paura, sentimenti di passione e tormento debiti alla sua musa e amata, Anna Achmatova. La nostalgia, poi, ci accompagna in quello che è il ricordo di un ragazzino che studiava arte ma che si distingueva, non si conformava alle pennellate di paesaggi sempre uguali come facevano tutti. Troverà il suo modus operandi nella scultura. Ma alla fine, sul suo capezzale, quando ormai negli occhi degli amici si riflette la paura di quel sottile filo che lo lega alla vita, dipinge ancora una volta finalmente conscio di cosa esprimere. E lo capisce, lo sente, dentro di sé, lo percepisce, quello che lui solo può fare: ‘ vi sento’.

Con uno stile di scrittura semplice e piacevole, il libro si legge il tempo di un breve viaggio in treno. Molto apprezzate le poesie di Baudelaire, F. Nietzsche, O. Wilde e Dante Alighieri, riportare man mano che l’artista vi si ritrova con lo stato d’animo.
Anche per chi disconosce Modigliani è un libro che merita senz’altro di essere letto.

 

 

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