Storie sbagliate di AA.VV. – RECENSIONE

Storie sbagliate di AA.VV. – RECENSIONE

13 Gennaio 2021 0 Di rosa78gervasi
Book Cover: Storie sbagliate di AA.VV. - RECENSIONE

Carissimi Book Lovers, oggi vi parlo di una raccolta di racconti e poesie che trattano il tema della violenza sulle donne "Storie sbagliate" di Autrici Varie, in collaborazione con la casa editrice Golem Edizioni.

 

Scheda Tecnica

Titolo: Stori sbaliate
Autori: AA.VV
Editore: Golem Edizioni
Collana: Anno
Genere: Poesie & Racconti
Data di Pubblicazione: 14 Maggio 2020
Pagine: 70
Prezzo: 12,50€
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Sinossi

Il titolo "Storie sbagliate" rinvia alla "deviazione di rotta" dolorosa, lacerante quando non mortifera che subisce l'esistenza dei protagonisti di ogni storia. Storie di violenza psicologica e fisica, declinata in molteplici e aberranti modalità: donne uccise da un maschio dominante, bambine vittime di violenza domestica, giovani figure trattate come meri oggetti sessuali dal branco, che le molesta e le viola, bambine mutilate nella loro femminilità e innocenza, ragazzine costrette a subire indicibili angherie e violenze da donne che le considerano loro proprietà, donne nient'affatto tutelate nei loro diritti alla maternità, vessate da un ambiente lavorativo persecutorio. L'adesione delle autrici al progetto in questione parte dalla condivisione di un principio fondamentale, vale a dire la fiducia nella forza della parola letteraria come strumento di denuncia, di divulgazione e di sensibilizzazione, come atto concreto suscettibile di scardinare o almeno aprire piccole, ma significative falle in meccanismi culturali, lavorativi e sociali, modi di vivere e forme del pensare permeati, spesso in modo subdolo e dissimulato, dalla violenza e dalla violazione dei diritti (femminili in primis). L'antologia è stata strutturata in modo speculare: a ogni racconto (la maggior parte dei quali si richiamano a tragici fatti di cronaca) fa da contraltare una poesia, a esso ispirata. Solo in un paio di casi le forme espressive si invertono ed è il racconto che prende ispirazione da una poesia. Due linguaggi diversi, ma complementari, che cercano ognuno a modo proprio di raccontare l'irraccontabile, l'indicibile che è sotteso a qualsivoglia forma di violenza

 

Non è stato facile leggere queste poche pagine, storie di violenza fisica, di omicidi, di vite distrutte. Ogni storia diversa ma al contempo molto simile. Uomini possessivi, uomini che credono che la donna sia un oggetto, papà che si approfitta della figlia bambina. Triste e dolorosa ogni riga, graffi nell'anima, cuore trafitto. Lacrime di rabbia che premono per uscire perché in questi racconti c'è il grido di aiuto di donne che vogliono solo essere lasciate in pace, che vogliono essere libere. Donne che non vogliono più essere maltrattate, che vogliono essere amate e rispettate.

Sono racconti che, per quanto ci presentano una dura e cruda realtà, vanno letti.

"Non sono state vittime per nulla se non la dimenticherete, se ascolterete le loro vicende, se ne abbracciarete i ricordi e le paure, se ne riempirete le voragini del corpo e dell'anima con la voglia di dire basta."

Non può finire con la morte la storia di una donna che ha lasciato l'uomo che la picchiava, no, perché raccontandolo si dà voce ad una persona che non c'è più, è un grido di denuncia che scuote gli animi.

"Una via d'uscita giusta per una strada sbagliata esiste sempre; anche dove la morte ha fatto calare un gelo di neve nera, le parole possono far germogliare, dai semi gettati sulla terra delle tombe, i fiori della libertà."

In questo piccolo volume sono presenti anche delle poesie. Una ve la lascio alla fine della recensione, una poesia che mi ha colpito particolarmente.
Concludo Ringraziando la casa editrice per la collaborazione. Ma voglio anche ringraziare le autrici perché in quello che hanno scritto le donne, vittime della follia dell'uomo, continuano a vivere dando voce al loro dolore.

Lo consiglio assolutamente.

Serva di Serena pontoriero.

Servo in casa,
ti servo i pasti,
servo a fare le pulizie,
ti servo a scaricare i nervi.
Servo a fare la spesa,
ti servo per verificare la durezza del tuo bastone,
servo a educare i tuoi figli,
ti servo a sfogare il tuo sadismo.
Serva o ancor meno,
schiava privata di libertà e di dignità.

 

 

 

 

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