Se avessi avuto gli occhi neri di Gianfranco Sorge – RECENSIONE

Se avessi avuto gli occhi neri di Gianfranco Sorge – RECENSIONE

8 Giugno 2021 0 Di rosa78gervasi
Book Cover: Se avessi avuto gli occhi neri di Gianfranco Sorge - RECENSIONE

Carissimi Book Lovers, oggi vi parlo del romanzo "Se avessi avuto gli occhi neri", in collaborazione con l'autore Gianfranco Sorge, edito dalla casa editrice goWare.

 

Scheda Tecnica

  • Titolo: Se avessi avuto gli occhi neri
  • Autore: Gianfranco Sorge
  • Serie://
  • Data di Pubblicazione: 22 Ottobre 2020
  • Genere: Narrativa Femminile
  • Casa Editrice: goWare
  • Pagine: 268
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Sinossi

Può il colore degli occhi incidere sulla vita di una persona, condizionandola?A seguito di un tentato suicidio, Stella finisce ricoverata in psichiatria e da lì prende le mosse il racconto della sua sofferta esistenza. Costretta a subire il matrimonio con Sebastiano, un uomo potente che non ama, tenterà di ottenere il proprio riscatto attraverso i figli. Santa, la primogenita, riuscirà a crearsi una vita indipendente. Carmelo avrà invece un’esistenza tormentata fin dalla nascita, quando il padre lo rifiuta perché non ha gli occhi neri come i veri “masculi siciliani”. Se avessi avuto gli occhi neri è anche un affresco della Sicilia dai primi del Novecento a oggi, che esplora la condizione delle donne siciliane, l’evolversi della famiglia, i mutamenti della società. Un viaggio alla ricerca di identità negate, della propria verità e del difficile percorso per accettarsi ed essere accettati. Una saga familiare dall’imprevedibile finale.

 

Questo romanzo è il ritratto di una famiglia siciliana, vissuta nella metà del ‘900, periodo in cui la mentalità era antica e bigotta e in cui le tradizioni imponevano poca libertà alle spose che dovevano sottostare al volere di padri e mariti, rinunciando ai propri sogni e diritti per diventare mogli e madri.

Queste le condizioni delle donne dell’entroterra siciliano di quel periodo fra cui protagonista è Stella, una vecchietta che viene ricoverata in psichiatria dopo aver tentato il suicidio. Il medico tenta di ripercorrerne il vissuto per trovare una motivazione a quel gesto. Il racconto va dalla gioventù tormentata di Stella ai giorni in cui è diventata madre di Santuzza e Carmelo; è su quest’ultimo che si incentra poi il racconto.

Stella e il figlio Carmelo, complici, sono accumunati da tutto il loro bagaglio di sofferenza e sottomessi da sempre al volere del burbero marito e padre Sebastiano, “u capu famigghia”, verso cui rispetto ed ubbidienza erano un obbligo.

Nonostante i due siano complici e Carmelo abbia l’appoggio della madre dovrà scontrarsi con sé stesso, con i suoi occhi neri per il quale il padre lo ripudia dalla nascita e con il suo istinto femminile che gli costerà i rapporti con la sua famiglia e sarà costretto a cambiare città per essere sé stesso e realizzare i propri sogni.

Molte le risposte che si aspetta Aurelia, la figlia di Suza, che vuole conoscere la storia della sua famiglia che sarà riunita in occasione delle precarie condizioni di salute dei vecchi nonni. Insieme a "Melissa" potrà ripercorrere le strade percorse dalla madre defunta e conoscere le sue origini. La stessa sarà poi la vera artefice del finale imprevedibile.
Ho apprezzato molto questa saga familiare soprattutto per i temi rilevanti messi in luce: il femminismo, la sottomissione della donna, l’omosessualità e la disforia di genere con l’accettazione del proprio corpo e il disturbo dell’identità di genere e i rapporti disfunzionali che ne derivano con i propri genitori e la società. Con l’augurio che possa essere fonte di coraggio per chi non riesce ad accettare sè stesso, vi auguro buona lettura.

 

 

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