Saprò ricominciare di Clara Schiavoni – RECENSIONE

Saprò ricominciare di Clara Schiavoni – RECENSIONE

26 Febbraio 2022 0 Di rosa78gervasi
Book Cover: Saprò ricominciare di Clara Schiavoni - RECENSIONE

Carissimi Book Lovers, oggi la nostra Veronica ci parla del romanzo di Clara Schiavoni "Saprò ricominciare. Elisabetta Malatesta Varano: la gloria, le lacrime, lo spirito", edito dalla casa editrice Affinità Elettive Edizioni.

 

Scheda Tecnica

  • Titolo: Saprò ricominciare
  • Autore: Clara Schiavoni
  • Data di Pubblicazione: 15 Marzo 2017
  • Genere: Narrativa Storica
  • Casa Editrice: Affinità Elettive Edizioni
  • Pagine: 196
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Sinossi

Dicembre 1443, Camerino nella Marca. Dopo le vicende tragiche narrate in Sono tornata, l’uccisione del marito, due fughe precipitose e nove anni di esilio, Elisabetta Malatesta Varano è riuscita nell’impresa che aveva giurato di compiere. Ritorna a Camerino come Reggente della Signoria per il figlio Rodolfo IV e il nipote Giulio Cesare.Nei cinque anni successivi governa il popolo “con materna sollecitudine”, facendo rinascere i commerci, le arti e la vita di corte e tessendo la trama delle alleanze, senza trascurare i viaggi, a Ferrara, a Venezia, e le cavalcate per il contado della Signoria. Intorno ci sono gli affetti: la figlia Costanza, che cresce come donna e letterata, la piccola Primavera con la sua giovane e purissima vocazione religiosa, Rodolfo e Giulio Cesare che si addestrano alle difficili arti della guerra e del governo. E il capitano Venanzio, che le è vicino con discrezione e tenerezza: un amore forse impossibile, ma intenso e devoto.Infine una nuova tragedia segna la vita di Elisabetta. E questa donna mai domata si trova ancora una volta a tentare di rinascere, in una dimensione tutta nuova e spirituale che le chiederà, come sempre, di saper ricominciare.Sullo sfondo, l’Italia del Rinascimento: le alleanze, i tradimenti, le tensioni, ma anche le grandi personalità che indirizzano la politica, l’arte e la vita civile verso nuove mete e nuovi ideali.Clara Schiavoni è nata nelle terre dei Varano e oggi abita a Osimo, in provincia di Ancona. Laureata in Sociologia, ha insegnato nella scuola primaria. Ha scritto i romanzi-saggi per adulti Il viaggio del mio cuore e Donne nell’Universo, e due storie per i bambini, L’isola dei colori e Lillo e Bianco.Nel 2013 è uscito il suo primo romanzo dedicato a Elisabetta Malatesta Varano, con il titolo Sono tornata, nel 2017 il seguito con il titolo Saprò ricominciare. I libri hanno avuto un grande successo di pubblico e hanno contribuito a riportare l’attenzione su un personaggio storico importante e poco conosciuto.

 

15 dicembre 1433, dopo 9 lunghissimi anni trascorsi a Pesaro come fuggitiva da una sorte troppo avversa, dopo aver versato innumerevoli lacrime amare per la morte del giovane e amatissimo marito Piergentile, Elisabetta torna, finalmente trionfante, a Camerino. Vi torna come Reggente e fa le veci del figlio Rodolfo e del nipote Giulio Cesare. La sua promessa di tornare a Camerino trionfate è stata da lei mantenuta.

Il popolo è in giubilo, gli odiati Berardo e Gentilpandolfo sono stati finalmente sconfitti e l’anima di Camerino torna a trionfare: Elisabetta è nuovamente al posto che le spetta. Si riappropria rapidamente dei suoi appartamenti in Palazzo Varano, ma il palazzo non è più il posto che si ricordava di aver lasciato 9 anni prima: è diventato un luogo cupo, tetro con mobilia non idonea al suo splendore. Elisabetta modifica tutto: torna a far risplendere Palazzo Varano, incarica geometri, ingegneri, sarti e servitori al fine unico di far risplendere di luce propria la sua dimora.

A Palazzo, ritornano i lustri, le feste (occasioni con cui Elisabetta cerca di intessere alleanze con i personaggi più potenti che, in poco tempo, incominciano nuovamente a camminare tra le sale e i corridoi di Palazzo Varano).

Il popolo è governato da Elisabetta “con materna sollecitudine” come da lei promesso alla popolazione camerte.

Gli abiti sfarzosi, i gioielli imponenti, i fruscii dei taftà degli abiti più alla moda delle dame che entrano nelle stanze di Palazzo Varano, fanno risplendere tutto il potere che si concentra nelle mani della Reggente Elisabetta.

I  piccoli Rodolfo e Giulio Cesare stanno crescendo velocemente e iniziano presto ad imparare l’arte della guerra e per questo vengono addestrati ogni giorno: col tempo sapranno diventare eccellenti combattenti e saranno in grado di governare in maniera coscienziosa Camerino una volta raggiunta l’età idonea.

Il fidato cavaliere Venanzio resta sempre vicino ad Elisabetta, ma sempre “un passo indietro” a lei, il loro è un amore vero, casto e forse impossibile. In poco tempo Venanzio prenderà una decisione che cambierà definitivamente le sorti di entrambi.

Elisabetta vive a Palazzo circondata da tanto amore, in primis quello dell’adorata cognata Tora e, per non ultimo, quello dei suoi figli

Primavera, poco meno che adolescente, sente la vocazione divina e decide di non tornare a Camerino, bensì preferisce ritirarsi presso il convento delle clarisse dove la sua anima trova pace e felicità.

Costanza è diventata una bellissima giovane donna, e come la nonna Battista è una grande intellettuale e in tutte le corti italiane parlano di questa sua splendida dote. Costanza ha raggiunto l’età per trovare un marito. Lei è perdutamente innamorata di un giovane nobile ragazzo che la contraccambia, ma Elisabetta acconsentirà a questa unione?

Quando Elisabetta si convince di aver trovato la tanto attesa, (e agonista), felicità e l’appagatezza  la vita diventa nuovamente crudele con lei, un dolore lacerante dilanierà per sempre il suo cuore e la sua anima. In quel momento si rende conto che restare a Camerino è per lei impossibile: prende una decisione drastica, coraggiosa e molto audace che in poso tempo la vedrà allontanarsi da Palazzo Varano, nel quale non farà mai più ritorno.

NOTE: la Schiavoni continua a narrare le vicende di Elisabetta Malatesta Varano con un filo conduttore che inevitabilmente la ricollega al precedente romanzo “Sono tornata”. La procedura narrativa è più o meno uguale a quella del primo libro: l’autrice scrive in modo comprensibile e ricco di sapere storico.

La lettura è ovviamente “obbligatoria” per tutti quei lettori che hanno letto il primo romanzo (“Sono tornata”).

La struttura del  libro richiede un adeguato sapere storico-medievale, ma lo reputo anche un ottimo testo di studio, oltre che di piacevole lettura.

Ancora una volta ho adorato la brevità dei singoli capitoli, che a mio avviso, sono molto utili per creare curiosità nel lettore e quindi invogliarlo a continuare a leggere.

L’editing è stato fatto in maniera impeccabile, i refusi sono quasi del tutto assenti.

Lo reputo un ottimo libro.

Consigliato.

Buona lettura a tutti.

Veronica Ambrosino.

 

 

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