Non chiamarmi sorellina di Cristiana Vigliaron – RECENSIONE

Carissimi Book Lovers, oggi vi parlo del bellissimo romanzo di Cristiana Vigliaron "Non chiamarmi sorellina". Una storia di resilienza, di vita, di riscatto.

Scheda Tecnica

• Titolo: Non chiamarmi sorellina
• Autore: Cristiana Vigliaron
• Data di Pubblicazione: 20 Maggio 2022
• Genere: Narrativa Contemporanea
• Casa Editrice: Pathos Edizioni
• Pagine: 270
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Trama

Prima o poi capita a tutti: la vita ci mette degli ostacoli sulla strada e a fare la differenza non è tanto come inciampiamo, quanto il modo in cui ci rialziamo. È esattamente ciò che accade a una famiglia di provincia, in un periodo, gli "anni di piombo", segnato da contrasti e lotte di piazza. Silvia, suo fratello Francesco e la madre Beatrice, provano a reagire alle avversità che si sono abbattute su di loro dopo il suicidio del padre e il tradimento del fratellastro Agostino. Costretti a fare i conti col proprio passato i protagonisti reagiscono a modo proprio: la madre scaccia i suoi demoni attaccandosi al collo di una bottiglia, la figlia punta tutto sulla bellezza ed è incapace d'amarsi, il figlio ha le tasche dell'eschimo piene di ideali ma è messo di fronte a scelte più grandi di lui.

Siamo negli anni di piombo, anni in cui si combatte per gli ideali, anni di lotte e di giovani scesi in piazza.

Silvia vive in un paese di provincia, è bellissima, tutti si girano a guardarla quando passa. Lei lo sa, ed è il suo punto di forza, le piace attirare sguardi, si sente bene. Ma attira anche lo sguardo di chi non dovrebbe, uno di questi è Dario.

Dario è cresciuto in una situazione familiare particolare, la madre non è stato un esempio e questo lo ha portato a non avere rispetto per le donne, le tratta come spazzatura, le usa e poi le getta. Quando si ritrova tra le mani la bellissima Silvia, all'inizio si comporta bene, poi però comincia a rigirarsela per farle soddisfare tutti i suoi desideri.

Francesco, il fratello di Silvia, dopo il suicidio del padre, si ritrova responsabilità troppo pesanti. Sua sorella sta prendendo una via che non le piace, la madre sta attaccata alla bottiglia e lui si chiede quando la situazione gli sia sfuggita di mano. La sua passione per la politica lo porta a combattere per i suoi ideali, non lo fa con la violenza, lui e i suoi amici esprimono le loro idee in pubblico, combattono con la parola.

Sono anni difficili, dove farsi sentire non è per niente facile, dove i diritti nel lavoro sono pochi.

Silvia si trova segnata dalla perdita del padre, non si sente abbastanza perchè lui altrimenti non si sarebbe tolto la vita. Allora cerca qualcosa che la faccia stare bene, ma non riesce, subisce la vergogna, l'umiliazione, pensando di meritarle, pensando di non poter avere qualcosa di meglio. Allora si perde, piano piano entra in un tunnel dal quale è difficile uscire, fino a quando tocca il fondo.

E' solo grazie al fratello e alla cognata, Alma, che Silvia riesce ad aprire gli occhi, a capire che tutti possono sbagliare ma si può rimediare, che anche lei merita di essere felice. E' grazie anche ai libri che riesce a venirne fuori.

"Sai quanta gente ha salvato la letteratura? Quanto può aiutare a curare l'anima un libro?"

Una lettura che mi ha portato indietro nel tempo. Silvia mi ha fatto commuovere, ci sono stati momenti davvero tristi, momenti che avrei volentieri strozzato Dario. Anche Francesco mi ha fatto tremare il cuore, ha fatto tanto per la sua famiglia, si vede l'amore grande che prova per loro, l'ho ammirato tanto per la sua forza. Beatrice ha sofferto tanto come madre e come moglie. Una storia che ci fa capire cose molto importanti, ci fa capire che nonostante uno cade ci si può rialzare, che avendo vicino persone che ti amano niente è impossibile. Un romanzo che consiglio sicuramente di leggere, mi è piaciuto tantissimo.