Mai una gioia: Amori e altri inciampi di Lea Landucci – RECENSIONE

Mai una gioia: Amori e altri inciampi di Lea Landucci – RECENSIONE

18 Novembre 2020 0 Di rosa78gervasi
Book Cover: Mai una gioia: Amori e altri inciampi di Lea Landucci - RECENSIONE

Carissimi Book Lovers, oggi la nostra Francesca ci parla del romanzo di Lea Landucci "Mai una gioia: Amori e altri inciampi" - Leggete la sua recensione.

 

Scheda Tecnica

 

  • Titolo: Mai una gioia – Amori e altri inciampi        
  • Autrice: Lea Landucci     
  • Data uscita: 31 Marzo 2020 (attualmente non disponibile, in attesa di ripubblicazione)
  • Genere: Romance, Chicklit        
  • Casa editrice: Indipendently Publishing (prossimamente con Sperling and Kupfer)
  • Prezzo cartaceo: non disponibile
  • Prezzo eBook: non disponibile

 

Sinossi

Cristina ha trent'anni, vive a Firenze ed è una investigatrice digitale: scopre tutto su tutti analizzando i loro profili sui social network!
È tanto competente e brillante sul lavoro, quanto imbranata e sfigata nel resto della vita.
Ha una madre insopportabile, un padre insicuro, e le sue migliori amiche vivono a centinaia di chilometri da lei. Il suo ex l'ha lasciata un anno fa con un SMS, il giorno di Natale, e da allora si sente dannatamente sola, anche se non lo ammette. Si barcamena tra la sua "mania dei maniaci", la sindrome da parlata non supervisionata e la propensione all'innamoramento istantaneo (non ricambiato). L'apoteosi del mai una gioia.

Ma quest'anno ha deciso che sarà IL SUO anno!

Ridurrà a zero le aspettative e si godrà tutto ciò che arriva, con assoluta leggerezza!

Applicherà alla lettera le "regole per la perfetta seduttrice": puntare, sedurre, colpire e abbandonare.

Tutto chiaro.

Forse.

 

Molti di voi conosceranno Lea Landucci per la sua pagina Instagram chicklititalia. È proprio così che anch’io mi sono imbattuta in Lea. Il suo romanzo è uscito a marzo e l’ho acquistato: ero curiosa di scoprire come una bookblogger avrebbe affrontato la stesura di un libro. Lea Landucci è sicuramente una grande esperta del genere e lo ha dimostrato anche nella storia di Cristina, protagonista di Mai una gioia – Amori e altri inciampi, titolo che per altro ho trovato più che azzeccato.

Vicende

Il romanzo si apre con una particolare tradizione: tre amiche trentenni si ritrovano per la “cena degli avanzi”, rito che prevede di incontrarsi per spazzolare via tutto quello che è rimasto dal pranzo di Natale trascorso con le rispettive famiglie.

“Ogni anno faccio da me la “cena degli avanzi”. Ognuna di noi porta qualcosa di riciclato dal pranzo di famiglia: teglie di lasagne a metà, panettoni mezzi mangiati, un assaggino di abbacchio, cappone, capitone, un po’ di frutta candita, del torrone morsicato… una cena leggera insomma.”

E questa non è l’unica tradizione che Cristina, Sabrina e Daniela si ostinano a voler perpetrare: c’è anche la sfida a chi propone il gioco più stupido post cena. Quest’anno è il turno di Daniela che propone “Qual è stato il giorno più…?” Quando la domanda si completa con “felice”, per Cristina parte una vera guerra interiore. Roberto l’ha mollata l’anno prima con un SMS e da quel momento non è che abbia avuto poi così tanto da festeggiare. L’unica sua vera soddisfazione (non sempre), a conti fatti, è il lavoro. In campo amoroso tutto tace.

Cristina è un’investigatrice digitale. Tramite i social network e il suo talento per l’informatica scopre su richiesta dei clienti dell’agenzia di cui è dipendete, tradimenti e bugie di coniugi e affini. Un lavoro che le piace e la fa stare bene ma è come se sentisse la costante mancanza di qualcosa nella sua vita.

Passata la cena degli avanzi arriva il momento di organizzarsi per Capodanno. Tra una proposta e l’altra, le tre amiche decidono (non che Cristina si sia impegnata molto al riguardo) di trascorrere detta festività in quel di Milano, città dove abita Sabrina, per prendere parte a una festa di… Udite udite… Cavalli! Sabrina lavora per VOGUE e ha ottenuto gli inviti.

Cristina non è entusiasta della decisione. Ha sempre avuto qualche problemino nell’accettare le sue forme morbide e qualche piccolo rotolo di ciccia che proprio non riesce ad eliminare. Prendere parte a una festa di Cavalli sarebbe l’ennesimo colpo per la sua autostima. Eppure trascorrere il Capodanno con le sue migliori amiche ha la meglio su ogni insicurezza e nonostante lei continui a rifugiarsi nel cibo, prende la decisione di partire per Milano senza rimpianti. Certo, le sue insicurezze si fanno sempre sentire, è ovvio. Soprattutto quando entra in scena un personaggio epico: Madre. È colei che ha messo al mondo Cristina ma non potrebbero essere più diverse. Madre ha divorziato da Padre quando Cristina era abbastanza grande, si è risposata con il povero Martire e ha uno scopo ben preciso nella vita: giudicare Cristina, comandarla e dirle senza mezzi termini cosa è meglio per lei.

“[…]«Mi può indicare cortesemente il reparto TAGLIE FORTI?» […]

«Madre, io porto una quarantasei, non sono obesa!»

«Oh su, non essere ridicola! Non devi mica vergognarti davanti alla tua mamma!». E alla dozzina di clienti presenti in negozio, più due commesse e la mia autostima.»”

Eh già, Madre non aiuta l’autostima di Cristina… O meglio, le dà una mano a sentirsi ancora più inadeguata proprio quando lei pensa di poter superare le sue insicurezze.

Arrivata a Milano insieme a Daniela (che l’ha raggiunta a Firenze da Roma) la giornata di shopping in compagnia di Madre passa in secondo piano perché Sabrina traduce subito le sue amiche in un centro estetico per essere perfette, è pur sempre un party di Cavalli. Diciamo che Cristina si sente già meglio solo avendo loro accanto.

Arriva il momento della festa più fashion di Milano e anche con l’assenza di Cavalli le ragazze si divertono. Eppure è proprio durante questa festa a cui Cristina avrebbe volentieri rinunciato che il destino bussa alla porta: arriva Mr Sexy. Un uomo bellissimo, affascinante, magnetico e che colpisce Cristina alla prima occhiata.

Caso vuole che alla festa non succeda granché ma lei e Mr Sexy, in piena notte, scoprono di alloggiare nello stesso albergo.

E così, in un attimo, la filosofia di vita del “mai una gioia” di Cristina viene sbalzata via dalla speranza che Mr Sexy diventi il suo Mr Sexy. Nonostante lei cerchi di non farsi troppe aspettative.

“Cristina, frena.

Cosa diciamo noi alle aspettative? Non oggi!”

Tuttavia, Cristina sa benissimo che il “mai una gioia” si nasconde sempre dietro l’angolo e chissà se sarà in grado di prendere in mano la sua vita ma soprattutto se avrà il coraggio di accalappiare l’affascinante Mr Sexy.

Personaggi

Cristina. Lei è il fulcro di ogni avvenimento. Un personaggio un po’ alla Bridget Jones che cerca in ogni modo di avere vantaggi in campo lavorativo, che ha il sogno di arrivare ad essere una grande esperta della sicurezza digitale e dell’analisi dei dati ma… L’amore non è mai stato un settore fortunato per lei. Le delusioni che hanno cosparso la sua vita, in realtà, sono il risultato dell’approccio sbagliato di Cristina verso il sentimento e gli uomini in generale. Il suo non volersi creare aspettative sortisce l’effetto contrario e poi c’è da aggiungere che la sua insicurezza la porta spesso ad avere il terrore che gli uomini siano tutti dei maniaci incalliti. Be’, i trascorsi dei genitori di certo non hanno aiutato la sua sanità mentale. Il bello di Cristina è che sa bene dove, quando e perché sbaglia ma non riesce proprio ad evitarlo, finché la strana storia che si instaura tre lei e Mr Sexy non la costringe a crescere e ad evolvere fino a diventare, probabilmente, una Cristina migliore.

P.S. Io l’ho amata per il suo rapporto con il cibo. A Cristina piace mangiare e soprattutto le piace farlo con stile: ragù, piatti tipici fiorenti, Nutella, biscotti… Una protagonista che si abbufferebbe davvero con tutto ma per un motivo valido.

“Parliamoci chiaro: non faccio sesso da mesi, il lavoro mi stressa tantissimo, le mie migliori amiche vivono a centinaia di chilometri di distanza, non fumo, non mi drogo e non vado in palestra. Cosa diavolo mi resta? Il soffritto mi resta. La Nutella e la Coca Cola. Il sugo, la pasta, la pizza […] Ecco cosa mi resta.”

Sabrina e Daniela. Sono le migliori amiche di Cristina, da sempre vivono quasi in simbiosi loro tre. Nonostante le due non abitino più a Firenze cercano di restare attive in ogni modo nella vita della loro amica. Uso più o meno le parole che l’autrice ha riservato loro all’interno del romanzo: Sabrina è una quasi sesso-dipendente e Daniela è un’attricetta stupida, e vedono Cristina come un’ingegnere in carriera. Parole della stessa Daniela, non mie. In effetti l’esuberante Sabrina è un’ape che vola di fiore in fiore, di solito si posa su fiori sposati e con pargoli al seguito. Mentre Daniela vive la sua relazione stabile con Francesco ma si comporta da perfetta mamma chioccia nei confronti delle amiche mentre cerca di far decollare la sua carriera da attrice. Entrambe riempiono Cristina di consigli, il problema è che la maggior parte delle volte sembrano essere l’angioletto e il diavoletto pronti ad apparire sulle sue spalle. Sabrina le ripete il suo mantra in fatto di uomini “Puntare, sedurre, colpire e abbandonare”. Mentre Daniela perora la causa del vero amore e del principe azzurro. Insomma, si annullano a vicenda e alla fine Cristina non sa comunque che pesci pigliare. Le scene in cui sono tutte insieme danno il vero corpo al romanzo.

Mr Sexy. L’uomo che agli occhi di Cristina pare irraggiungibile e irresistibile al tempo stesso. L’uomo dei sogni e degli incubi. Colui che un attimo prima è vicino e premuroso mentre basta un secondo perché sparisca per settimane. Il destino riservato ad un avvocato all’apice della carriera. Mr Sexy l’ho trovato molto credibile come personaggio. Ha difetti e pregi, è incostante e rappresenta in tutto il suo essere l’uomo che non ha bisogno di chiedere mai.

Madre e Padre. Mi hanno conquistata. Sono i genitori di Cristina ma anche due personaggi secondari completamente agli antipodi. Madre è impicciona, giudica, a volte è frivola e senza freni. Massacra la figlia su ogni sua decisione ma con un’ironia diretta e mordace che (se non si è imparentati con lei) fa davvero morire dal ridere. Padre, invece, è il papà perfetto. Comprende Cristina anche quando lei tende a non confidarsi, la capisce e la tiene per mano nei momenti difficili. Sarebbe facile dire “scelgo papà”, la verità è che Cristina vuole bene a entrambi ed è la perfetta fusione tra i caratteri dei suoi genitori. Senza di loro il romanzo non sarebbe risultato così efficace come poi è stato.

Carmen. È la coinquilina di Cristina. Nonostante sia un tipo di poche parole, direi quasi nessuna, resta sempre accanto alla nostra protagonista. Non la giudica per le sue scorpacciate, le resta vicina nei momenti più difficili e sa essere anche un’esperta consigliera. Carmen è equilibrata e forse rappresenta la vera stabilità di Cristina, l’unico rapporto di cui davvero non potrebbe mai fare a meno.

 

Stile, struttura e tema.

Lo stile di Lea Landucci è denso, colmo di ironia e colpi di scena. Si passa dalla risata alla riflessione nel giro di poche pagine. La sua scrittura è matura e curata in ogni dettaglio, consente al lettore di immergersi nella storia con tutte le scarpe. Ho amato il carattere di Cristina proprio perché nello stile si capisce che Lea non ha peli sulla lingua. Ha scritto questo romanzo immedesimandosi completamente nella sua protagonista ed è un dettaglio che si avverte fin dalla prima pagina.

La struttura si basa semplicemente sul punto di vista di Cristina. Vediamo, percepiamo e divoriamo la storia tramite i suoi occhi e i suoi pensieri. I capitoli sono corposi e i titoli che li introducono fanno divertire già da prima di addentrarsi nelle parole. Un esempio? Capitolo 4. Marie Kondo & Grammofoni.

Vorrei spendere due parole sul tema solo perché secondo me è più complesso di quello che può apparire in principio. Il tema su cui si basano la storia e la personalità di Cristina è quello della crescita personale. C’è la storia d’amore, ci sono le amicizie, ci sono personaggi secondari di spessore ma al centro di tutto c’è Cristina, insieme alle sue insicurezze, alla voglia di riscatto, agli inciampi e alle difficoltà. Fino a che non si arriva alla fine e si comprende il riguardo che l’autrice ha avuto nel voler far crescere il suo personaggio fino infondo, nel volerla rendere umana al punto che potrebbe trattarsi di voi, di vostra sorella o della vostra migliore amica. Un tema che ho apprezzato, che nei romance spesso è sottovalutato e che quasi quasi mi ha ricordato un romanzo di formazione, molto alla lontana eh… Ho divorato questo romanzo anche per il suo essere non solo chicklit. Alla fine la filosofia del “mai una gioia” riguarda un po’ tutti noi e si riduce tutto al non crearsi ostacoli inutili. O come dice Cristina “Magari devo smetterla di farmi ottocento film mentali.”

 

In breve

“Mai una gioia – Amori e altri inciampi” è un romance/chicklit nato dalla penna di Lea Landucci. Il romanzo narra le vicende di Cristina, un’investigatrice digitale, ancora delusa per la sua ultima storia d’amore finita e che prova diverse insicurezze sia nei confronti di se stessa che degli altri. Per fortuna, Cristina dispone di due migliori amiche che proveranno ad aiutarla nella riscoperta di se stessa e magari dell’amore: sono Sabrina, la quasi sesso dipendente e Daniela, l’attricetta stupida. Sono personaggi fondamentali, intelligenti e sagaci che porteranno Cristina a Milano dove incontrerà Mr Sexy, praticamente l’uomo dei suoi sogni. Tra attese, imprevisti, inciampi e fraintendimenti, il rapporto tra Cristina e Mr Sexy evolve, nonostante le aspettative di Cristina (anche se lei fa di tutto per non crearsele le aspettative) non sempre vengano esaudite. È un romanzo sulla crescita personale della protagonista, sulla riscoperta di se stessa e della sua forza interiore e soprattutto sullo scongiurare la filosofia che si porta dietro da una vita: quella del “mai una gioia”!

Un romanzo frizzante, ironico ma che fa riflettere. Lo consiglio a tutte le amanti del romance/chicklit che hanno voglia di qualcosa un po’ fuori dagli schemi e capace di far capire che a volte l’amore non è l’unico obiettivo della vita. A volte l’obiettivo può essere anche un enorme e fumante piatto di fusilli al ragù!

Ringrazio Lea per aver raccontato la storia dell’improbabile Cristina e ringrazio anche me stessa per aver acquistato questo romanzo.

Alla prossima recensione.

Francesca V. Capone