L’Ascensore di Erik Sancin – RECENSIONE
Carissimi Book Lovers, la recensione di oggi, per la rubrica Tracce del Passato, mi arriva dal signor Marco Gorri, al quale il libro è piaciuto molto e mi ha chiesto di pubblicarla, si tratta di "L'ascensore" di Erik Sancin - Vediamo cosa ne pensa.
Scheda Tecnica
- Titolo: L'ascensore
- Autore: Erik Sancin
- Data di Pubblicazione: 1 Settembre 2018
- Genere: Fantascienza
- Casa Editrice: Indipendently Published
Sinossi
Terra, IX millennio. Sono passati quattromila anni dalla distruzione del mondo, durante la quale la specie umana ha mancato di poco l’estinzione. Il pianeta è irriconoscibile: i mari sono scomparsi, gran parte della vegetazione è evaporata nel fuoco nucleare e la Luna non risplende più nel cielo notturno. Deserti di roccia, velenose lande sulfuree e catene montuose invalicabili dominano la superficie terrestre. I giacimenti minerari sono esauriti e le fonti acquifere scarseggiano. Ma la scintilla della vita non si è spenta. La pluri-millenaria battaglia per la sopravvivenza e la paura dell’ennesima autodistruzione hanno perfezionato il genoma umano e una nuova civiltà preindustriale si è sviluppata nelle terre con sufficienti risorse idriche. I concetti di Stato e costrizione sono evaporati nel fuoco dell’apocalisse; la paura ha cancellato i modelli comportamentali distruttivi e l’evoluzione ha ristabilito l’ordine e provveduto al progresso…… ma un nuovo nemico sta avanzando da occidente. Un nemico tecnologicamente avanzato e apparentemente invincibile. La specie umana, che da secoli vive in pace, si ritrova di nuovo sull’orlo dell’estinzione. Chi o cosa è il nemico? Non sembra interessato alle fonti d’acqua ma è attirato dai resti dell’antica civiltà e da freschi organi umani. Nei rapporti dei ricognitori viene menzionato un misterioso Ascensore, un terribile segreto custodito dal nemico. Gli uomini si vedono costretti a rimettere in gioco non solo la propria esistenza ma anche la propria evoluzione, e i sopravvissuti non possono che riprendere in mano le armi. Il ventiduenne Emper, un ragazzo dal carattere intraprendente, si ritrova per caso nella squadra che ha il compito di penetrare nel cuore del territorio nemico. La resa dei conti con l’inglorioso passato della razza umana è inevitabile…
Recensione a cura di Marco Gorri
L’Ascensore di Erik Sancin si presenta come un romanzo di fantascienza, ma da una prospettiva abbastanza nuova e originale. In un remoto futuro infatti, invece della solita società iper-tecnologica - così cara agli autori sci-fi – troviamo comunità umane pre-industriali che si trovano alle prese con un nemico tecnologicamente molto progredito. Scritto in prima persona, il Sancin gestisce bene la tecnica, prestando attenzione di immedesimarsi nell’eroe che non ha coscienza della società come la conosciamo noi.
Se da una parte si tratta di un romanzo d’azione e di guerra – zeppo di combattimenti, scontri a fuoco e azioni d’infiltrazione, anche il lettore più esigente troverà pane per i suoi denti. L’autore infatti non si sofferma alla mera azione, ma pone al lettore molte domande, concentrate sull’inutile odio tra gli esseri umani, lo sfruttamento e l’oppressione reciproci. Il tutto condito anche di un forte messaggio ambientalista, argomento estremamente pertinente soprattutto nel momento attuale. Con una scrittura semplice e diretta il lettore viene attratto anche dalla trama lineare e precisa ma piena di colpi di scena e capovolgimenti abbastanza originali. Il linguaggio dinamico, senza sotterfugi o costruzioni barocche, rende la lettura estremamente fluida e scorrevole. I paesaggi sono descritti superbamente; a un certo punto mi era sembrato di ritrovarmi in un film.
C’è un altro aspetto che voglio sottolineare: L’Ascensore è un romanzo auto-tradotto e auto-pubblicato; nonostante ciò non vi ho trovato neppure un refuso – a differenza di alcune case editrici affermate. E’ chiaro che il Sancin ci abbia messo tutta la sua serietà e professionalità, producendo un prodotto valido.
In sintesi, un romanzo che soddisferà i gusti sia di chi ama la lettura d’evasione sia chi è pratico di letture un po’ più impegnative. E conciliare questi due aspetti non è per niente facile.