La valigia di Hana di Karen Levine – RECENSIONE

2 Agosto 2020 0 Di rosa78gervasi
Book Cover: La valigia di Hana di Karen Levine - RECENSIONE

Carissimi Book Lovers, oggi, per la rubrica tracce del passato, la nostra Perla ci parla del romanzo di Karen Levine "La valigia di Hana", edito dalla casa editrice Rizzoli - Leggete la sua recensione.

 

Scheda Tecnica

  • Titolo: La valigia di Hana
  • Autore: Karen Levine
  • Data di Pubblicazione: 15 Gennaio 2015
  • Genere: Narrativa Contemporanea
  • Casa Editrice: Rizzoli
  • Pagine: 230
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Sinossi

Nel marzo del 2000 una vecchia valigia arriva nel piccolo museo dell'Olocausto di Tokyo, in Giappone. Sopra qualcuno ha scritto con della vernice bianca: Hana Brady, 16 maggio 1931, orfana. Chi era Hana? E che cosa le è successo? Fumiko Ishioka, la curatrice del museo, parte per l'Europa, destinazione Praga, sulle tracce di una bambina di tanti anni fa, che possedeva una valigia che è finita ad Auschwitz. Età di lettura: da 10 anni.

 

Siamo nel 1930 a Nove Mastro, in Cecoslovacchia. È qui che vive Hana, una bambina di otto anni, bionda, con gli occhi azzurri e un visino tondo e grazioso. La piccola ha un fratello di undici anni, una mamma e un papà, entrambi proprietari del negozietto principale della città. È una famiglia fondamentale nella vita del paesino: i bambini hanno tanti amici e i genitori sono punti di riferimento per gli artisti di Nove Mastro. Ma la tranquillità dei Brandy finisce quando scoppia la Seconda Guerra Mondiale. Infatti, la famiglia, è ebrea. Si vedono ristrette tutte le loro libertà e poi cominciano a essere separati. Prima a essere deportata, è la mamma che, però, riesce a scrivere una lettera da Ravensbruck alla sua piccola, per augurarle per l’ultima volta buon compleanno. Poi toccherà al padre e per ultimo ai due bambini che verranno deportati a Theresienstadt. La vita nel campo di concentramento è dura e i due fratelli devono sopportare anche la lontananza l’uno dall’altro. George trova un lavoro come idraulico per ottenere razioni di cibo extra e Hana fa amicizia con le ragazze più grandi. Nel campo di concentramento trovano una vecchia amica di famiglia e la nonna, signora ricca e agiata, che, però, non riesce a sopravvivere. Dopo due anni il ragazzo è trasferito ad Auschwitz. La stessa sorte tocca poi ad Hana, ma la vita dei due va a finire in due modi completamente diversi.

Ma della storia di Hana si sono perse le tracce per più di mezzo secolo. È stata ricostruita solo grazie alla curiosità dei bambini dell’associazione “Piccole Ali” e della loro direttrice Fumiko Ishioka. L’organizzazione giapponese ha iniziato le sue ricerche dalla valigia di Hana e pian piano è riuscita a rintracciare il fratello della bambina, che ha raccontato loro tutta la storia.

Il libro, tratto da una storia vera, ha saputo emozionare, commovendo il lettore e portandogli le lacrime agli occhi al solo pensiero dele vicende attraversate dalla piccola Hana.