La fioraia di Sarajevo di Mario Boccia – RECENSIONE

La fioraia di Sarajevo di Mario Boccia – RECENSIONE

29 Marzo 2022 0 Di rosa78gervasi
Book Cover: La fioraia di Sarajevo di Mario Boccia - RECENSIONE

Carissimi Book Lovers, oggi vi porto la recensione di un bellissimo albo illustrato "La fioraria di Sarajevo" di Mario Boccia, in collaborazione con la casa editrice Orecchio Acerbo.

 

Scheda Tecnica

  • Titolo: La fioraia di Sarajevo
  • Autore: Mario Boccia
  • Illustrazioni: Sonia Maria Luce Possentini
  • Data di Pubblicazione: 24 Giugno 2021
  • Genere: Libri per bambini
  • Casa Editrice: Orecchio Acerbo
  • Pagine: 40
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Trama

1992. Mario Boccia, fotoreporter, attraversa il mercato di Sarajevo. Il suo sguardo incontra quello di una fioraia. Lui è colpito dai suoi occhi, lei dalle macchine fotografiche che lui porta al collo. Uno scambio di parole, un caffè insieme. A dicembre il fotografo è di nuovo lì. Sarajevo è ormai prigioniera di un assedio feroce che durerà quattro anni. Ma quella donna resiste con i suoi fiori apparentemente superflui. Il fotografo le chiede allora quale sia il suo nome e lei scarabocchia qualcosa su un foglietto: "Fioraia". Nessun nome, nessuna etnia. Da allora, tornare a trovarla diventa per Mario un appuntamento cui non mancare. Fino al giorno in cui al suo banco lei non c'è più. Una storia, delicata e struggente, di dignità e resistenza.

 

Mario è un fotoreporter che nel 1992 si trova a Sarajevo. E' qui, in un mercato, che incontra una fioraia. Colpito dal suo sguardo si ferma a scambiare due parole, lei le offre un caffè. 

Dopo qualche mese Marco si trova di nuovo a Sarajevo dove imperversa la guerra, la città è sotto assedio ma la fioraia è ancora là. Questa volta a colpirlo è la risposta alla sua domanda "Qual è il tuo nome?" e lei risponde semplicemente Fioraia. Da allora andare a trovarla diventa un appuntamento a cui tiene particolarmente e, dopo la strage del mercato nel 1994 la trova ancora lì.

"Se non lasci alla guerra il potere di cambiare la tua identità e il tuo ruolo, allora hai vinto"

Il fotoreporter ha imparato molte cose dalla donna che faceva e vendeva fiori di carta, innanzitutto il valore della parola comunità e poi il fatto di essere tutti uguali, nessun nome, nessun etnia.

La guerra ha ucciso tantissimi civili di cui molti erano bambini, ha fatto provare paura, sofferena, fame, sete, ha ditrutto case, piante, animali, tutto.

Poche pagine con un significato profondo, la comunità è il bene più prezioso, siamo tutti uguali e se regna la pace, regnerà la vita. Un libro che insegna ai bambini quanto sbagliata sia la guerra e l'importanza della fratellanza. Bellissime le illustrazioni all'interno che arricchiscono il contenuto.

 

 

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