La carta da parati gialla di Charlotte Perkins Gilman – RECENSIONE

La carta da parati gialla di Charlotte Perkins Gilman – RECENSIONE

15 Febbraio 2021 0 Di rosa78gervasi
Book Cover: La carta da parati gialla di Charlotte Perkins Gilman - RECENSIONE

Carissimi Book Lovers, oggi vi parlo del racconto breve di Charlotte Perkins Gilman "La carta da parati gialla", edito dalla casa editrice Barbara Di Fiore Editore.

 

Scheda Tecnica

  • Titolo: La carta da parati gialla
  • Autore: Charlotte Perkins Gilman
  • Data di Pubblicazione: 9 Gennaio 2021
  • Genere: Narrativa
  • Casa editrice: Barbara Di Fiore Editore
  • Pagine: 104
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Sinossi

Molti e molti lettori l'hanno chiesto. Quando il racconto uscì per la prima volta, sulla rivista New England Magazine del 1891, un medico di Boston inviò una protesta a The Transcript. Una storia del genere non doveva essere scritta, disse; avrebbe fatto impazzire chiunque l’avesse letta. Un altro medico, in Kansas credo, scrisse definendola la migliore descrizione della pazzia incipiente che avesse mai visto, e - perdonatemi - se fossi stata lì? Ora la storia della storia è questa: Per molti anni ho sofferto di un grave e continuo esaurimento nervoso tendente alla malinconia - e oltre. Durante il terzo anno (più o meno) di questo disturbo mi sono recata, in fede e con qualche timida speranza, da un noto specialista in malattie nervose, il più noto del paese. Quest’uomo saggio mi mise sul letto e applicò la terapia del riposo, con la quale il mio fisico ancora in forma rispose così prontamente che egli concluse che non c'era nulla di grave in me, e mi mandò a casa con il solenne consiglio di "vivere il più possibile una vita domestica", di "dedicare solo due ore di vita intellettuale al giorno", e di "non toccare mai più la penna, pennello o matita" finché avessi vissuto. Questo nel 1887.

 

La depressione che poi sfocia in pazzia, è una malattia poco conosciuta, non è facile accorgersi che qualcosa non va, non ci si rende nemmeno conto che non si sta bene. 

E' quello che succede alla protagonista, tenuta in casa dal marito dottore, che cerca di tranquillizzarla, dicendole cosa è meglio per lei e, che se vuole stare bene, non deve assolutamente scrivere. Un esaurimento nervoso che ormai si porta dietro da un pò di tempo e che i dottori non riescono bene a comprendere.

Trasferitesi in una tenuta di campagna per avere più tranquillità e respirare aria fresca, la protagonista vive i suoi giorni chiusa in una stanza, dove le pareti sono ricoperte da una carta da parati gialla rovinata. Mentre all'inizio sembra migliorare, col passare dei giorni, lei si fissa ad osservare questa carta immaginando cose che neanche esistono ma che la portano, repentinamente, a peggiorare.

Ho letto queste pagine tutte d'un fiato, e quello che ho visto è stata una donna soggiogata dal marito e "costretta" a fare quello che le viene chiesto. La protagonista fa di tutto per essere accomodante e non dar dispiacere al marito, ma precludendosi le cose che la fanno stare bene, secondo me la depressione è inevitabile.

Quindi, se un pò lei era già triste di suo, il fatto che le viene impedito di scrivere, una passione che ha dentro da tanto tempo, la porta a chiudersi in se stessa alimentando la sua infelicità, così che la carta da parati gialla è il punto in cui lei focalizza tutta la sua attenzione, mostrandoci uno scenario tanto irreale per noi quanto reale per lei. Anche il riposo forzato ha inciso, secondo il mio modesto parere, fortemente nella salute della protagonista. E' sicuramente una storia che fa riflettere. Lo consiglio.

"Amare è molto più semplice del semplice desiderare qualcuno. L'amore è il desiderio infinito del bene dell'altro, è come una brama di dare, non soltanto voglia di ricevere."

 

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