La bambina di Kiev di Luca Crippa e Maurizio Onnis – RECENSIONE

La bambina di Kiev di Luca Crippa e Maurizio Onnis – RECENSIONE

29 Marzo 2023 0 Di rosa78gervasi
Book Cover: La bambina di Kiev di Luca Crippa e Maurizio Onnis - RECENSIONE

Carissimi Book Lovers, oggi vi parlo del romanzo di Luca Crippa e Maurizio Onnis "La bambina di Kiev", in collaborazione con la casa editrice Libreria Pienogiorno.

 

Scheda Tecnica

Titolo: La bambina di Kiev
Autore: Luca Crippa, Maurizio Onnis
Editore: Libreria Pienogiorno
Pagine: 286
Anno di pubblicazione: 2022
Prezzo copertina: 17,90 €

 

Trama

NON PUÒ ESISTERE SPERANZA SENZA CORAGGIO

L’indimenticabile storia di una bambina e della sua famiglia nel cuore di tenebre della Guerra in Ucraina

Alisa ha dieci anni e va in quinta elementare. Vive in un condominio popolare di Kiev con suo padre Semyon, guida in un museo, e la madre Polina. Le notizie che giungono dalla tv sono ogni giorno più cattive, ma nessuno vuole credere che i russi attaccheranno davvero la capitale. Tantomeno Olexsandr, suo nonno. Lui è abbastanza anziano da ricordare i racconti dei vecchi sulla Seconda guerra mondiale e non concepisce proprio come quella tragedia possa ripetersi ora, nel cuore dell’Europa. Di tutto questo si discute la sera del 23 febbraio, a casa di Alisa.
Poi, un immane boato squarcia la notte, e cambia ogni cosa. Alisa si sveglia di colpo, afferrata da un terrore a cui non sa dare un nome, qualcosa che non ha mai provato. Che cosa sta succedendo? È questa, chiede con l’urgenza del pianto, è questa la guerra, allora?
Parte da qui la storia di Alisa, lo straordinario romanzo-verità di una bambina nell’incubo del conflitto russo-ucraino. La storia di una famiglia, e al tempo stesso di migliaia di famiglie. Una storia di paura. Di bombe. Di fuga. Di affetti barbaramente divisi. Di orrore che non risparmia niente, nemmeno gli ospedali, nemmeno i profughi che attraversano i corridoi umanitari, nemmeno gli animali dello zoo. Una storia di resilienza, anche, e di enorme coraggio. Di vecchi, di donne. Di bambini in viaggio da soli, per centinaia di chilometri, con un numero di telefono scritto dalla mamma sulla mano. Una storia che emoziona, indigna, commuove, che fa comprendere che crimine immane sia la guerra, sempre. Una storia di lotta, infine, di speranza che non si arrende al sopruso, alla morte, alla violenza più feroce. Perché vuole scommettere sugli esseri umani, ancora una volta, e sulla pace.

 

Da mesi si sente parlare della guerra in Ucraina però realmente per chi non la vive non può capire che cosa stanno passando tutte le persone che vivono momenti di paura e di terrore.

Questo romanzo parla della bambina di Kiev, una bambina in fuga con la sua famiglia dalla guerra. Prima di addentrarsi nel conflitto conosciamo la famiglia di Alisa, la madre, il padre e il nonno.

Appena comincia il conflitto il papà e il nonno di Alisa si trovano nel bel mezzo del conflitto russo e purtroppo il suo papà muore. Così la madre decide di andarsene dall'Ucraina per poter salvare la figlia. Durante il viaggio però non va tutto come previsto e la mamma di Alisa si vede costretta a separarsi dalla figlia e dal nonno che continuano il loro viaggio tra paura e dolore per la separazione e terrore di non poter rivedere più la madre.

La storia di Alisa ci arriva grazie ad un diario che tiene la bambina dove annota tutto quello che gli succede intorno e scrive anche quello che sente, le sue paure.
Allora ci ritroveremo catapultati in mezzo alla guerra, ai bombardamenti, ma non solo, emergeranno anche momenti di solidarietà, di condivisione, di umanità in mezzo alla disumanità.

Gli autori sono stati molto bravi a farci arrivare tante emozioni attraverso quello che sente una bambina in situazioni di violenza e di paura. E' difficile leggere queste pagine senza commuoversi, difficile non immedesimarsi in questa dolce bambina a cui viene sottratta la tranquillità, la famiglia, perchè è lei che ne parla ma sono tanti i bambini che hanno vissuto e vivono la stessa situazione.

Lo consiglio sicuramente.

 

 

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