Il mio inverno a Zerolandia di Paola Predicatori – RECENSIONE

Il mio inverno a Zerolandia di Paola Predicatori – RECENSIONE

31 Agosto 2021 0 Di rosa78gervasi
Book Cover: Il mio inverno a Zerolandia di Paola Predicatori - RECENSIONE

Carissimi Book Lovers, oggi vi parlo di un romanzo bellissimo, coinvolgente, che fa riflettere: si tratta di "Il mio inverno a Zerolandia" di Paola Predicatori, edito dalla casa editrice Rizzoli.

 

Scheda Tecnica

  • Titolo: Il mio inverno a Zerolandia
  • Autore: Paola Predicatori
  • Serie://
  • Data di Pubblicazione: 11 Gennaio 2012
  • Genere: Narrativa Contemporanea
  • Casa Editrice: Rizzoli 
  • Pagine: 239
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Sinossi

Alessandra ha diciassette anni quando la sua mamma muore dopo una lunga malattia. Rimasta sola con la nonna, torna a scuola decisa a respingere le attenzioni dei compagni che sente estranei, impegnata com'è nella manutenzione del suo dolore. Per questo cambia banco e prende posto vicino a Gabriele detto Zero, la nullità della classe: desidera solo essere ignorata dagli altri, come succede a lui. Ma Zero è più interessante di quanto sembra. Ha una gran passione e un vero talento per il disegno; nella sua apparente noncuranza è attento e sensibile; è lui a soccorrere Ale sbucando inaspettato al suo fianco quando lei ha bisogno di aiuto. Piano piano un sentimento indefinibile prende forma tra le pareti della classe e la spiaggia d'inverno, grigi fondali di una storia semplice e complicata insieme: perché Alessandra è tanto lucida nel rivisitare il ricordo della madre quanto confusa nel prendere le misure di se stessa e di ciò che prova. E Gabriele è abilissimo a sparire proprio quando lei scopre di volerlo vicino. E la voce di Ale, ruvida nel dare conto del presente, dolcissima nell'evocare il passato, a raccontarci la storia di una perdita, una storia di scuola, una goffa, incerta storia d'amore. "Il mio inverno a Zerolandia" è tutto questo. E dimostra che la somma di due zeri non è zero, ma molto, molto di più.

 

A volte ci sono libri che ti fanno sorridere, altri che ti fanno commuovere, “Il mio inverno a Zerolandia” di Paola Predicatori, invece, ti fa riflettere. Tutto quello che accade e il modo in cui la protagonista lo affronta è, nel suo insieme, un continuo imparare: sono lezioni di vita, dettagli di cui non ci si accorge nella quotidianità.

Alessandra è un’adolescente come tante, va a scuola, esce con le compagne, va alle feste; una vita tranquilla e normale fino a quando un giorno sua madre comincia a stare male e scopre di avere il cancro.

“In quel momento Io diventò Noi, il suo cancro il mio”

Allora Alessandra comincia a vedere con un’ottica diversa, le cose che prima riteneva importanti diventano futili e la sua vita viene stravolta dalle continue visite della madre e dai ricoveri in ospedale.

“Sono gli istanti che contano, non le cose”

Quando la madre muore, Alessandra si sente più sola che mai e quando rientra a scuola i volti che vede tra i banchi diventano estranei, così va a sedersi accanto a Zero, così lo chiamano tutti.

“E’ un idiota chi dice che la vita va avanti. No, la vita si ferma. Il tempo va avanti, ma la vita si ferma un sacco di volte dentro sé stessa e diventa una cosa che non sai più riconoscere… Si muore anche così, credo: non si usano più certi oggetti, non si entra più in certe stanze”

Gabriele, detto Zero, è un ragazzo con tanti problemi e il suo desiderio di stare continuamente solo e volersi estraniare dal mondo catturano Alessandra. Lei, standogli vicina, in quel silenzio si sente capita. Ma niente succede per caso, perché anche Alessandra viene catapultata a “Zerolandia”, dove forse anche Gabriele è felice di riceverla.

“Il mio inverno a Zerolandia” è uno di quei libri di cui non vorresti mai girare l’ultima pagina, per leggerlo sempre, senza finirlo mai. Le parole che utilizza Paola Predicatori ti entrano direttamente nell’anima, ti fanno sognare, piangere, ridere, ti catturano fino all’ultima pagina e ti lasciano il segno.

Alessandra e Gabriele li porterò per sempre nel cuore, non solo per le emozioni che mi hanno dato ma anche per le lezioni di vita che mi hanno impartito. Stupendo, sicuramente da leggere.

 

 

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