Il digiunatore di Enzo Fileno Carabba – RECENSIONE

Il digiunatore di Enzo Fileno Carabba – RECENSIONE

22 Gennaio 2022 0 Di rosa78gervasi
Book Cover: Il digiunatore di Enzo Fileno Carabba - RECENSIONE

Carissimi Book Lovers, oggi vi porto la recensione del romanzo di Enzo Fileno Carabba "Il digiunatore", in collaborazione con la casa editrice Ponte Alle Grazie.

 

Scheda Tecnica

  • Titolo: Il digiunatore
  • Autore: Enzo Fileno Carabba
  • Serie: //
  • Data di Pubblicazione: 13 Gennaio 2022
  • Genere: Biografia
  • Casa Editrice: Ponte Alle Grazie
  • Pagine: 256
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Trama

Nato a metà Ottocento a Cesenatico Ponente, terra di mangiatori, Giovanni Succi si impone sulla scena del mondo come il più grande digiunatore di tutti i tempi. C'è qualcosa in lui di invulnerabile, che non si arrende neanche all'evidenza. Qualcosa che ha imparato ancora bambino dalle carovane dei circhi, quando scendevano dal Paradiso Terrestre verso la pianura romagnola. Alla saggezza errante dei saltimbanchi, Giovanni deve la sua gioia e la sua salvezza, l'urgenza di diventare quello che è: uno spirito sensibile, un leone indomabile, un profeta immortale. Guidato dall'utopia del socialismo e dal battito del suo cuore, veleggia libero come un elisir attraverso deserti e savane, cespugli e radure, nuvole e gabbie, e mette il suo digiuno al servizio dell'umanità. Coltivando in sé la sorgente di una speranza illimitata - riflessa in donne dai nomi armoniosi quali Ginevra, Gigliola, Guerranda -, segue il suo respiro per il mondo, dal Canale di Suez al manicomio della Lungara, dalle strade del Cairo e di Milano alle corsie della Salpêtrière. Incontra donne-belve e grandi esploratori, Sigmund Freud e Buffalo Bill, mentre l'Occidente sfocia nella modernità e perde per sempre l'innocenza. In questa biografia sentimentale, Carabba parte da una storia vera per trasfigurarla in un grande romanzo, che ci svela il valore del dubbio, le acrobazie dell'entusiasmo, la fierezza della semplicità. Perché è proprio lì, sul confine tra il pieno e il vuoto, dove la nebbia personale si dissolve nell'incontro con gli altri, che si nasconde la promessa dell'eternità.

 

Il nostro protagonista è Giovanni Succi, realmente esistito, che ha fatto parlare di sè per i suoi digiuni. Fin da bambino la madre e la nonna lo riempivano di cibo. Da grande, mentre si trova in Africa, si ammala. Uno sciamano lo cura facendolo digiunare, da lì partirà il suo nuovo stile di vita.

Il pensiero del digiuno diventa profondo a tal punto che lo porta al manicomio, dove non trovano nulla di strano. Riesce a non magiare per giorni e, anzichè indebolirsi, sente dentro di se la forza di un leone.

L'autore ci racconta le sue stranezze, i suoi viaggi, le sue gesta. A Giovanni si sono interessati personaggi importanti, di cui Kafka gli ha dedicato persino un racconto.

Da tutta questa storia adesso vi pongo la stessa domanda che mi ha posto la casa editrice "Di cosa potresti fare a meno?". In un mondo in cui c'è un continuo accumulare di cose tante volte inutili, porsi questa domanda sarà sicuramente motivo di riflessione. Una storia raccontata con una scrittura ammaliante, tra realtà e fantasia, ma l'ho trovato un pò lento e pesante.

Quello che ho voluto cogliere è l'insegnamento di riuscire a fare a meno del superfluo, capire che togliere anzichè aggiungere, potrà rendere più felice una persona. 

 

 

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