I ragazzi di Varsavia di Winfried Bruckner – RECENSIONE

Carissimi Book Lovers, oggi vi parlo del romanzo di Winfried Bruckner "I ragazzi di Varsavia" in collaborazione con la casa editrice Giunti.

Scheda Tecnica

• Titolo: I ragazzi di Varsavia
• Autore: Winfried Bruckner
• Data di Pubblicazione: 5 Gennaio 2022
• Genere: Narrativa per Bambini
• Casa Editrice: Giunti
• Pagine: 234
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Trama

Siamo a Varsavia nei primi anni della guerra. Un giorno, un intero quartiere della città viene sgombrato e recinto da un muro: da quel momento, quel quartiere sarà un ghetto. Gli ebrei polacchi che vi sono rinchiusi sono uomini, donne e bambini che non avranno scampo: è l'anticamera di Auschwitz. E c'è chi si rassegna e chi si ribella, chi si contenta di vivere per quel giorno e chi invece lotta per sopravvivere. Età di lettura: da 11 anni.

Siamo a Varsavia, il quartiere Nalewki è abitato dalla comunità ebraica, una delle più numerose.

Nell'ottobre del 1940 questo quartiere venne circondato da un muro e le persone che vi erano all'interno furono private di tantissime cose, la prima di tutte la libertà. Il quartiere divenne un ghetto dove le persone potevano uscire solo con il permesso dei nazisti, dove le persone subivano angherie di ogni genere e ogni tipo di ingiustizia.

Altri ebrei furono introdotti nel ghetto, li chiamavano "Rifornimento del cimitero", ogni giorno venivano terrorizzati psicologicamente e maltrattati fisicamente, la sporcizia disagiava i corpi, pulci, pidocchi e malattie, fame e freddo.

Presto cominciarono le deportazioni e le camere a gas divennero il terrore degli ebrei.

In queste pagine l'autore ci racconta, oltre all'orrore vissuto dagli ebrei, le vicende di un gruppo di bambini che per procurarsi il cibo dovevano scavalcare il muro. A capo di questa banda c'è Lolek, lui dirige i bambini, cerca di trovare qualcosa da mettere sotto i denti per sopravvivere, ma non è affatto facile sfuggire ai controlli dei tedeschi.

Una storia che ci fa ripercorrere le privazioni degli ebrei, la loro sofferenza vista con gli occhi dei bambini, la fame che punge lo stomaco, l'infanzia rubata. Non è facile leggere di questo argomento, poche perone rimasero in vita, gli altri furono deportati e uccisi nella camera a gas, fu una vera e propria carneficina. Una lettura difficile ma necessaria. Per non dimenticare.

“Sono ebrei. Non cominciare a credere che siano uomini come gli altri! Se tu hai una scatola piena di mosche e l’accosti all’orecchio, le senti ronzare. Forse per questo ti fanno pietà?”: sono le parole che un soldato tedesco rivolge al commilitone intenerito dal canto dei bambini che esce dal ghetto.