I bambini del treno di Luca Crippa e Maurizio Onnis – RECENSIONE

I bambini del treno di Luca Crippa e Maurizio Onnis – RECENSIONE

7 Febbraio 2024 0 Di rosa78gervasi
Book Cover: I bambini del treno di Luca Crippa e Maurizio Onnis - RECENSIONE

Carissimi Book Lovers, oggi vi parlo del bellissimo romanzo di Luca Crippa e Maurizio Onnis "I bambini del treno", in collaborazione con la casa editrice Pienogiorno.

 

 

 

 

 

TITOLO: I bambini del treno
AUTORE: Luca Crippa, Maurizio Onnis
GENERE: Romanzo Storico
EDITORE: Libreria Pienogiorno 
DATA DI PUBBLICAZIONE: 10 Gennaio 2024
PAGINE: 256
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Con un treno di tenebra sono arrivati,
con un treno di luce fuggiranno via:
questa è la straordinaria storia
della "baracca dei bambini" di Bergen-Belsen.

È una favola quella che Luba si è inventata per regalare ai “suoi” bambini un sorriso: il gioco del treno azzurro. Uno dopo l’altro, prima di salire su quel convoglio immaginario, ciascuno dice dove vuole andare, e la locomotiva li porta a destinazione. «A casa», sospirano quasi tutti. Sanno che da Bergen-Belsen nessuno può uscire, ma il treno azzurro tiene viva la speranza che un giorno l’orrore in cui sono sprofondati svanirà. Un treno di tenebre li ha portati fin lì – dalla Francia, dall’Olanda, dall’Ungheria, dalla Polonia, ovunque i nazisti hanno esteso la loro croce uncinata – un treno di luce li farà fuggire via. Sono migliaia i bambini di tutte le età che hanno varcato i cancelli dello Stalag 311, il lager della bassa Sassonia dove è stata rinchiusa anche Anna Frank. Molti di loro si sono ritrovati presto soli, perché i genitori, prima i padri poi le madri, sono stati mandati a lavorare come schiavi nell’industria bellica. Neonati, bambini piccoli, adolescenti abbandonati a loro stessi in mezzo a prigionieri adulti, tutti in lotta per la vita. Ma nel mezzo della notte più buia, una prigioniera polacca, un’infermiera di nome Luba Tryszynska, già sopravvissuta ad Auschwitz, è riuscita a creare per loro un’oasi segreta all’interno del campo, dove molti sono stati nascosti e protetti. Per loro ha lavorato, implorato, barattato, rubato cibo, vestiti, medicine, ogni cosa per preservarli dai morsi della fame e dalla furia delle guardie, un giorno dopo l’altro. Quei piccoli si chiamano Marc, Stella, Jacques, Liza, e con mille altri nomi. Questa è la loro storia: la straordinaria vicenda delle “baracche dei bambini” a Bergen-Belsen.

 

Questi sono i libri che lasciano un segno indelebile nell'anima di chi li legge. Una storia del passato, un periodo tragico che ha visto morire milioni di persone, gente a cui è stata tolta la dignità, la propria casa, la vita. 

Ma la cosa ancora più triste è quello che hanno vissuto migliaia di bambini, allontanati dai genitori e abbandonati a se stessi.

Un orrore imperdonabile, ma anche in posti così bui può risplendere una luce. 

In queste pagine gli autori ci parlano dei bambini di Bergen-Belsen, di quello che hanno vissuto. Nella loro sofferenza hanno incontrato una prigioniera polacca che è stata per loro fonte di speranza. Luba, questo il suo nome, ha inventato per loro il gioco del "treno azzurro", un treno immaginario che realizza il desiderio di portarli alla destinazione che desiderano.

Inoltre ha nascosto e protetto tanti bambini, lottando per la loro sopravvivenza. Una donna che, nella disperazione, ha donato il suo cuore per salvarli, traendo forza dal suo dolore.

Con una scrittura ricca, scorrevole e delicata, gli scrittori ci raccontano una parte della storia che in molti non conoscevamo. Mi sono commossa in tante situazioni, impossibile restare indifferenti a quello che si legge.

Un romanzo che resterà impresso nel mio cuore.

 

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