Esistiamo per non perderci di Basilio Petruzza – RECENSIONE

Esistiamo per non perderci di Basilio Petruzza – RECENSIONE

5 Giugno 2021 0 Di rosa78gervasi
Book Cover: Esistiamo per non perderci di Basilio Petruzza - RECENSIONE

 

Carissimi Book Lovers, oggi vi parlo del romanzo di Basilio Petruzza "Esistiamo per non perderci". Straziante, coinvolgente, emozionante. Leggete la mia recensione.

 

Scheda Tecnica

  • Titolo: Esistiamo per non perderci
  • Autore: Basilio Petruzza
  • Serie://
  • Data di Pubblicazione: 29 Novembre 2020
  • Genere: Narrativa Contemporanea
  • Casa Editrice: Independently Publishing
  • Pagine: 336
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Sinossi

Esistiamo per non perderci racconta la storia di Marcello e Barbara, due amici legati da un destino inaspettato e, per certi versi, crudele. Marcello, omosessuale, fa i conti con una famiglia monca, distratta, infelice senza averne consapevolezza. Barbara, a sua volta, fugge da una realtà familiare altrettanto complicata, ma - soprattutto - dalla morte del padre, a cui era profondamente legata. L’incontro dei due protagonisti si rivela salvifico: entrambi, per la prima volta nella loro vita, trovano il coraggio di raccontarsi e rivelare i dolori che si trascinano dietro da sempre. Il destino, però, li mette davanti a una prova inattesa e dolorosa: Barbara scopre di essere incinta, ma muore nel dare al mondo la piccola Luce, di cui si prenderà cura Marcello. La bambina sarà, quindi, la loro promessa alla vita.
La storia di Marcello, inoltre, è legata a doppio nodo a quella di alcune donne, che segnano inevitabilmente e definitivamente la sua esistenza. Ma non solo: il protagonista di Esistiamo per non perderci incontra anche un uomo, di cui si innamora e a cui insegna quanto sia difficile ma necessario smettere di scappare dalla propria natura.

Il romanzo racconta una storia che si ramifica in tante storie, un destino che ha messo le radici in un passato sofferto e rintraccia il futuro nella verità più intima di ognuno dei personaggi. Solo quando tutti avranno smesso di scappare da sé e dalla paura di aver paura, sarà possibile ritrovare la luce.

 

Barbara e Marcello diventano amici, un'amicizia che cresce e fortifica. Sono due anime fragili che si ritrovano, ognuno porta con se un dolore. Marcello è stato spezzato dal comportamento di una madre insoddisfatta della vita, che soffre di depressione, Barbara ha vissuto una tragedia che ha raccontato solo a lui.

Marcello è dovuto crescere in fretta, ha affrontato l'abbandono della madre, standole vicina, cercando di capire come il padre abbia continuato ad amarla nonostante tutto, a prendere il dolore sulle sue spalle e continuando a prendersi cura di lei. Un piccolo uomo Marcello dall'animo buono.

Volevo sapere chi fosse, dopo aver attraversato il suo dolore cattivo. Volevo sapere quale madre fosse la mia, tra tutte le donne che era stata...Un buon genitore deve prima imparare a essere figlio, chè non si rimargina un'infelicità ingiustificata."

Barbara e Marcello si nutriranno uno del dolore dell'altro, perchè la vita molte volte non guarda che sei già in ginocchio, continua a infierire, a cercare di spezzarti. Ma in tutto questo ci sarà una bambina, una piccola "Luce", nel grembo di Barbara. Sarà lei a portare speranza, lei a salvare Marcello, perchè lui dovrà prendersi cura della neonata, sarà lui a doverle insegnare l'amore, la vita. 

L'amore che c'è tra Barbara e Marcello non è carnale, non è passionale, è qualcosa di diverso, lui è omosessuale, ma le loro anime sono affini, hanno bisogno l'una dell'altro e, quando Barbara morirà nel dare alla luce la figlia, Marcello si ritroverà a sostenere un dolore immenso da solo, ma con un piccolo esserino che richiamerà le sue attenzioni. E sarà a lei che si aggrapperà per affrontare la distruzione che sente dentro e a lei donerà tutto il suo amore.

Un romanzo che ti strappa il cuore dal petto e lo fa in mille pezzi, una storia che entra dentro, sconvolge, emoziona. Ogni pagina scuote l'animo, un crescendo di emozioni difficili da contenere, molte parti mi hanno fatto piangere, ma è innegabile quello che trasmette fino alla fine. L'autore usa un linguaggio travolgente, se così si può dire, ma non trovo altro termine, perchè ogni parola che ho letto è intensa.

"Non morirò finché avrai cura del mio ricordo. Abbi cura di me, Marcello."

 

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