Doppia X di Per Fausto Pon – BLOG TOUR

Doppia X di Per Fausto Pon – BLOG TOUR

21 Febbraio 2022 0 Di rosa78gervasi
Book Cover: Doppia X di Per Fausto Pon - BLOG TOUR

Carissimi Book Lovers, oggi il blog partecipa al Blog Tour del romanzo di Pier Fausto Pon "Doppia X", edito dalla casa editrice Bertoni Editore. Ultima tappa, conosciamo i personaggi.

 

Scheda Tecnica

  • Titolo: Doppia X
  • Autore: Pier Fausto Pon
  • Data di Pubblicazione: 30 Marzo 2021
  • Genere: Narrativa
  • Casa Editrice: Bertoni
  • Pagine: 504
  • ACQUISTALO QUI: AMAZON

 

Trama

Genova, settembre 2015. Qualcuno comincia a punire gli uomini colpevoli di violenze contro le
donne: si firma Doppia X.
Il primo è Cumelli, maresciallo dei carabinieri. Per la donna mascherata con la “X” sul petto e sulla
schiena doveva essere solo un atto dimostrativo per indurlo a smettere di picchiare la moglie; ma
le provocazioni del maresciallo le fanno perdere il controllo: Doppia X va ben oltre.
Ma chi è Doppia X?
Una donna troppo bella, una donna orrenda, un mostro, vittime della sopraffazione maschile.
Un padre e un figlio che si cercano,
Una poliziotta buona e un poliziotto cattivo,
Una giornalista sulla rampa di lancio e i media di tutto il mondo a Genova,
Un misterioso israeliano, il cigno nero, che insegue il suo brutto anatroccolo.
Così nasce Doppia X.
Il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, la resa dei conti.

 

Seconda Tappa: Motivazione

Questa storia nasce dalla rabbia e lo sconcerto. Seduto a tavola, all’ora di cena, l’annunciatrice di
turno mi rovescia addosso l’ennesimo fatto di sangue: un altro uomo ha ucciso un’altra donna. In alto
a destra nello schermo, osservo il display che lampeggia l’aggiornamento del numero dei femminicidi
nell’anno in corso, scuoto la testa: rabbia e sconcerto, appunto. Pochi istanti, il flash luminoso del
cambio servizio mi distoglie, si parla d’altro; e la mia indignazione si ricolloca su qualcosa d’altro,
magari un secondo di pesce troppo salato. Come sempre.
Lo stato dovrebbe fare di più; la società civile dovrebbe fare di più; noi tutti dovremmo fare di più.
Qualcuno dovrebbe fare di più.
E se qualcuno decidesse di fare di più? Al di sopra della morale e della giustizia, aiutare una donna
fermando il suo aggressore, poi cento, mille altre donne, ergersi a difensore di tutte, nella convinzione
di poterci riuscire, tanto vana quanto l’idea di uccidere tutti i moscerini che piovono sulla faccia in
una foresta del Borneo: roba da super eroi.
Muoversi, agire, incanalare le molestie e i soprusi subiti in una forza al servizio degli altri.
Ho pensato a una donna che, non troppo lucida né consapevole, si ritrova ad assumere questo ruolo
ingrato e diventa Doppia X, la paladina delle donne che subiscono violenze di genere.
Come tutti i super eroi, come recita il Vangelo secondo Stan Lee, dovrà avere costume, identità
segreta e super nemico. Ma, Stan non me ne voglia da lassù, siamo in Italia, novellini nel campo dei
super eroi ma consumati professionisti nel settore sentimenti. Insieme a lei, ho pensato ad altre
solitudini che si coagulano in questo progetto folle e sgangherato per divenire una cosa sola: una
famiglia.
Una storia come questa non può che chiudersi un 25 novembre, giornata mondiale per l’eliminazione
della violenza contro le donne, nel tentativo di trasformare una data di cui ci si dimentica troppo
presto in qualcosa di fattivo e concreto nelle nostre coscienze che germogli e si sviluppi ogni giorno
dell’anno. Senza dover ricorrere a utopie o speranze illogiche, come Doppia X.
Genova, settembre 2015. Qualcuno comincia a punire gli uomini colpevoli di violenze contro le
donne: si firma Doppia X.
Il primo è Cumelli, maresciallo dei carabinieri. Per la donna mascherata con la “X” sul petto e sulla
schiena doveva essere solo un atto dimostrativo per indurlo a smettere di picchiare la moglie; ma
le provocazioni del maresciallo le fanno perdere il controllo: Doppia X va ben oltre.
Ma chi è Doppia X?
Una donna troppo bella, una donna orrenda, un mostro, vittime della sopraffazione maschile.
Un padre e un figlio che si cercano,
Una poliziotta buona e un poliziotto cattivo,
Una giornalista sulla rampa di lancio e i media di tutto il mondo a Genova,
Un misterioso israeliano, il cigno nero, che insegue il suo brutto anatroccolo.
Così nasce Doppia X.
Il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, la resa dei conti.

 

Terza Tappa: I personaggi

DOPPIA X
Io non lo volevo fare.
Non sono un super eroe, non sono buona, odio il mio prossimo, quasi sempre almeno. Non cercavo
felicità, né rivincite. Pace, solo pace. Allora, perché l’ho fatto? Non lo so, anzi, lo so benissimo. Berto,
è stato lui. È strano, con Berto: a volte lo odio per quello che mi ha fatto fare, a volte mi sbalordisce
la consapevolezza che non potrei più fare a meno di lui, che non è un uomo, è qualcosa di più. O di
meno, certo diverso da tutti gli altri che ho avuto la disgrazia di conoscere.

BERTO
Il deus ex machina più sfigato del mondo
A nemmeno cinquant’anni ho già perso tutto. Mi viene bene perdere, ci sguazzo dentro la sconfitta.
Da otto anni ho tarato il mio organismo in modalità comatosa, una condizione che richiede molta
disperazione, parecchia tenacia, nessun tipo di allenamento. Ma adesso, con Luca accanto a me,
avverto un brividino che mi percorre dalla testa ai piedi: non è raffreddore, Il Covid ancora non c’è,
deve essere speranza. Quella donna incredibile, quella donna assurda, quella povera donna, mi ha
scagliato contro una possibilità. Mi sorprendo a pensare che non la getterò via come tutto il resto.

LUCA
Ho diciott’anni, sono suo figlio e ancora una volta mi chiedo: perché sono arrabbiato con lui? Non
me lo ricordo più, sono passati troppi anni. Mi ha regalato per tre anni di seguito “il giovane Holden”.
Non ho osato leggerlo, il libro mi attirava ma avevo paura delle parole di mio padre, l’inchiostro blu
delle dediche scritte fitte nella pagina bianca prima dell’introduzione sfumato dalle lacrime, quella
grafia tremolante che grondava disperazione. E non potevo fingere di non sapere che ero io l’oggetto
di quella disperazione. Quella donna incredibile, quella donna assurda, quella povera donna mi ha
fatto venire voglia di leggerlo, una volta per tutte, quel libro che è mio padre.

NADIA
Io sono la “qualcosa” di Berto. Non la compagna, fin dall’inizio ho capito che non ci sarebbe stato
amore fra noi. Non l’amica: un’amica non ti fa certe cose sotto la doccia. Niente giri di parole con
me, mi piace andare dritto al sodo. Berto dice che smonto utopie e rimonto certezze. Se lo dice lui.
Non si scherza con me: so essere feroce come un pitbull, anche senza inghiottire polvere da sparo.
Quella povera pazza si è abbattuta su di noi come una di quelle trombe d’aria che si vedono alla
televisione. Non lascerò che Berto si faccia spazzare via, sono qui per questo.

CUMELLI
Quella fichetta dell’autore non mi ci voleva ma io me ne fotto. È bastata una strizzatina di coglioni
per fargli cambiare idea: tutti froci, ‘sti scrittori. E poi, so dove abita.
Io sarei il cattivo, non ci posso credere. Un tutore della legge e dell’ordine, un uomo tutto dedito ai
valori della famiglia, sempre pronto a onorare l’ipotalamo coniugale, Nunziatina, la mia signora lo
può testimoniare. “Dove lo trovi un altro uomo che ti mostra il suo apprezzamento tre, quattro, cinque
volte al giorno? Oltretutto, negli ultimi anni si è un po’ appesantita. Sempre un gran culo, ci
mancherebbe, ma bisogna lavorare sempre di più con l’immaginazione.
E lì scatta l’amore, il sentimento. Non sono mica una bestia io, alla Nunziatina voglio davvero bene.
Anche se non ha saputo darmi un figlio. E ha avuto pure il coraggio di dare la colpa a me, solo perché
quegli esami di merda sulla sbo…Sullo sperma dicevano così.
Come se non si sapesse da sempre che è la donna che fa il figlio o non lo fa.
Punto. Tutto il resto, cazzate.

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