Blue Sky e il risveglio della magia pura di Joe Commoner – INTERVISTA

Blue Sky e il risveglio della magia pura di Joe Commoner – INTERVISTA

17 Aprile 2024 1 Di rosa78gervasi
Book Cover: Blue Sky e il risveglio della magia pura di Joe Commoner - INTERVISTA

Carissimi Book Lovers, il blog ha intervistato Joe Commoner autore del romanzo Fantasy "Blue Sky e il risveglio della magia pura", edito dalla casa editrice Dialoghi Edizioni.

 

  1. Parlaci un po' del libro. Perché dovremmo acquistarlo.

 

Joe e Grace: Il nostro libro ha una doppia finalità: insegnare tramite il fantasy a credere in sé stessi (indicando una strategia concreta per superare gli ostacoli della vita) e contemporaneamente aiutare i ragazzi e i bambini del terzo mondo, in quanto i proventi del libro andranno in beneficenza in Tanzania dove Joe ha trascorso due esperienze che hanno segnato in modo indelebile la sua vita. Pensiamo che molti lettori potrebbero immedesimarsi nella figura del protagonista Metello, specie tutti quei ragazzi che si sentono insicuri o che magari sono vittime di bullismo.

 

  1. Da quanto tempo ti dedichi alla lettura e cosa ti ha spinto a scrivere?

Joe: La passione per la lettura c’è stata fin dall’infanzia e anche da adulto ho continuato a leggere prevalentemente libri fantasy. L’idea di scrivere un libro è venuta circa 20 anni fa con l’uscita del primo volume della saga: “Blue Sky e l’ingannevole Mondo dell’Apparenza”, in cui ho cercato di mettere in evidenza come è importante (specialmente nella società di oggi) l’essere e non l’apparire.

Grace: Anche io, come Joe, mi sono appassionata alla lettura fin da piccola grazie alle storie che mi leggevano i miei genitori. Negli anni poi ho iniziato a scrivere piccoli racconti che condividevo con gli amici e i parenti, fino a quando Joe non mi ha proposto di scrivere insieme il sequel del suo primo libro. Inutile dirlo, da appassionata quale sono del genere fantasy non ho esitato e mi sono “gettata a capofitto” in questa avventura.

 

  1. I nomi dei personaggi sono molto particolari. Da dove è venuta l'idea?

Joe: Ogni personaggio del nostro libro è ispirato ad una persona in particolare. Ad esempio, Metello era un compagno di classe di mia moglie che, come l’omonimo protagonista, veniva preso in giro proprio per quel nome, mentre il personaggio di Miriam prende il nome del dono più prezioso che io abbia mai ricevuto: mia figlia, non ancora nata al tempo del primo libro, ma allora tanto desiderata.

Grace: per quanto riguarda i nomi dei personaggi nel Mondo dell’Apparenza, alcuni di loro hanno un nome composto da due parole in inglese che evidenziano due caratteristiche del personaggio (ad esempio Pink Fun  e Brown Goat); altri nomi sono stati creati usando anagrammi o giochi di parole, vorrei elencarli tutti ma preferisco lasciare ai lettori più curiosi il compito di scoprire tutti i significati nascosti in questi nomi.

 

  1. Parlaci dei protagonisti. Quanto li hai sentiti dentro per riuscire a trasmettere le loro emozioni?

Joe: Nella stesura del primo libro, ho passato circa tre mesi senza scrivere un rigo, ma soltanto caratterizzando i personaggi e i protagonisti in particolare. Pian piano, mentre scrivevo, era come se i personaggi iniziassero a muoversi da soli all’interno della storia… e così è un po’ stato anche nella stesura di questo libro.

Grace: In un mondo così vasto come quello dell’Apparenza è stato difficile riuscire a dare ad ogni personaggio il giusto spessore e realismo che meritava. Il modo più facile per farlo è stato quello di mettere in ognuno di loro “un po’ di noi”, ad esempio il carattere o i nostri modi di fare, e provare ad immaginare come ci saremmo comportati noi in quelle situazioni. Io personalmente mi sono ispirata alle mie partite di Dungeons and Dragons, dove ogni volta interpreto un eroe sempre diverso e originale (giocare ai giochi di ruolo è un ottimo esercizio per sviluppare l’immaginazione e la creatività, consiglio a tutti di provare).

 

  1. Quali sono state le scene più difficili da scrivere? Perché?

Joe e Grace: Ci siamo divisi così nella scrittura del libro: Joe ha scritto le scene ambientate nel mondo reale, mentre Grace si è maggiormente occupata di quelle nel Mondo dell’Apparenza. Concordiamo che la sfida più difficile per noi è stata far combaciare i due mondi (che sono l’uno lo specchio dell’altro) soprattutto nella parte finale del racconto. Alla fine siamo rimasti molto soddisfatti di come la storia si sia ben uniformata, tanto che alcuni lettori ci hanno detto di non aver per niente percepito lo “stacco” (stilistico e narrativo) tra i due mondi.

 

  1. Cosa ti ha spinto a scegliere quel titolo?

Joe e Grace: Blue Sky è il nome del drago che accompagna i protagonisti dei due libri (Miriam e Metello) facendo loro da mentore e da amico e possiamo definirlo un ottimo rappresentante della saga, per questo abbiamo scelto di includere il suo nome nel titolo. Riguardo la seconda parte del titolo, “il risveglio della Magia Pura”, ci siamo concentrati su una leggenda che si racconta nel Mondo dell’Apparenza, nella quale viene spiegato che esiste un tipo di magia più potente delle altre ma semplice, da qui il termine “Pura”. Quando abbiamo scelto questo titolo ci è piaciuto molto sia per la sua semplicità, che richiama lo stile della saga, sia per il tono fantasy e avventuroso che piaceva molto a Joe.

 

  1. Quanto di te c'è nella storia di Metello?

Joe: Direi abbastanza. Da piccolo anche io venivo preso in giro dai bulli per via della mia altezza ed ero un po’ goffo e impacciato come Metello. Ma con il tempo sono riuscito ad acquisire fiducia in me stesso, nonostante le mie cadute e le mie debolezze.

Grace: La cosa che più mi accomuna con Metello è che certe volte mi ritrovo ad affrontare situazioni inaspettate che mi lasciano dire “ma perché capitano proprio a me?”. Sto imparando come lui a non lasciarmi abbattere dalle prime apparenze, cercando di superare un poco alla volta tutte queste sfide con perseveranza e resilienza. Certo, confesso che a differenza di Metello non mi lamenterei affatto se venissi catapultata nel Mondo dell’Apparenza, anche solo per un giorno: l’idea di partire per un’avventura come la sua è molto stimolante.

 

  1. Parlaci un po’ di te

Joe: Parlerò del mio pseudonimo e del perché l’ho scelto. Per me la cosa importante non è chi dà un messaggio, ma il messaggio stesso; Joe è il diminutivo del mio vero nome (Giuseppe) e in inglese “an average Joe” indica una persona ordinaria, un “Pinco Pallino” per tradurlo in italiano. Commoner invece in gergo cinematografico si potrebbe tradurre con “comparsa”, ossia qualcuno di non importante, messo lì quasi soltanto per riempire la scena. Ecco il senso.

Grace: Sono una studentessa universitaria ma nel tempo libero ho davvero tanti hobby. Come ho detto prima, mi piace leggere e scrivere ma in generale mi affascina anche lo spettacolo in tutte le sue forme (cinema, teatro, giocoleria, magia…); quando posso mi cimento anche nel fai da te, costruendo qualsiasi cosa mi viene in mente, passando dalle miniature a riproduzioni di oggetti di scena dei miei film preferiti. Do anche una mano nella mia parrocchia come assistente catechista e ministrante, quindi sono spesso in contatto con bambini e ragazzi e penso che sia stato anche questo a spronarmi nella scrittura del libro.

 

  1. Hai già altre idee da mettere su carta?

Joe: Per ora ci stiamo concentrando sulla diffusione del libro e del suo messaggio nelle scuole, in particolare nelle scuole medie. Riguardo le idee, ogni tanto mi viene l’ispirazione e scrivo qualche appunto per un terzo libro che potrebbe concludere la trilogia, ma questa è un’altra storia…

Grace: L’idea che mi è venuta subito dopo aver pubblicato il libro è stata sicuramente quella di provare a adattare la storia in un gioco di ruolo. Ancora non ho avuto il modo di mettere tutto su carta ma spero in futuro di poterlo fare; credo che l’idea di poter esplorare il Mondo dell’Apparenza e vivere le avventurose esperienze del protagonista attirerebbe tantissimo i lettori, specialmente quelli più giovani.

 

  1. Da piccolo amavi leggere?

Joe: Certamente, mi piacevano molto le fiabe e i fantasy in particolare. In effetti nei due libri che ho scritto c’è molta influenza di romanzi come “Le Cronache di Narnia” e “Alice nel paese delle meraviglie” ad esempio. Il mio libro preferito è un classico: “Pinocchio”.

Grace: Amo leggere. Ho iniziato con alcuni piccoli libri come Geronimo Stilton, The Familiars e La Bambina della Sesta Luna e poi ho spaziato in molte altre categorie (prevalentemente fantasy). In molti si divertono nel farmi notare come la dimensione dei libri che leggevo aumentasse sempre di più visto che li finivo in pochissimo tempo. In seguito, ho cercato di ampliare un po’ il mio bagaglio culturale leggendo romanzi storici, gialli, horror, libri “classici” e molti altri. Consiglio a tutti di leggere un po’ di più perché permette di migliorare il proprio lessico, la propria memoria e le proprie conoscenze, oltre ad essere un ottimo argomento di conversazione.

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