“A un metro da te” di Rachael Lippincott RECENSIONE

16 Maggio 2019 0 Di Rosalba
Book Cover: "A un metro da te" di Rachael Lippincott RECENSIONE


Carissimi Book Lovers, oggi per voi la recensione di un libro che parla di una malattia genetica ereditaria, la fibrosi cistica, ma anche della storia d'amore tra Will e Stella - E' uscito anche il film, approdato al cinema il 29 Marzo. Elena lo ha letto per noi - Leggete la sua recensione.

 

Sinossi

Come puoi amare qualcuno che non puoi nemmeno sfiorare?
A Stella piace avere il controllo su tutto, il che è piuttosto ironico, visto che da quando è bambina è costretta a entrare e uscire dall'ospedale per colpa dei suoi polmoni totalmente fuori controllo. Lei però è determinata a tenere testa alla sua malattia, il che significa stare rigorosamente alla larga da chiunque o qualunque cosa possa passarle un'infezione e vanificare così la possibilità di un trapianto di polmoni. Una sola regola tra lei e il mondo: mantenere la "distanza di sicurezza". Nessuna eccezione. L'unica cosa che Will vorrebbe poter controllare è la possibilità di uscire una volta per tutte dalla gabbia in cui è costretto praticamente da sempre. Non potrebbe essere meno interessato a curarsi o a provare la più recente e innovativa terapia sperimentale. L'importante, per lui, è che presto compirà diciotto anni e a quel punto nessuno potrà più impedirgli di voltare le spalle a quella vita vuota e non vissuta, un viaggio estenuante da una città all'altra, da un ospedale all'altro, e di andare finalmente a conoscerlo, il mondo.
Will è esattamente tutto ciò da cui Stella dovrebbe stare alla larga. Se solo lui le si avvicinasse troppo, infatti, lei potrebbe veder sfumare la possibilità di ricevere dei polmoni nuovi. Anzi, potrebbero rischiare la vita entrambi. L'unica soluzione per non correre rischi sarebbe rispettare la regola e stare lontani, troppo lontani, uno dall'altra. Però, più imparano a conoscersi, più quella "distanza di sicurezza" inizia ad assomigliare a "una punizione", che nessuno dei due si è meritato. Dopo tutto, che cosa mai potrebbe accadere se, per una volta, fossero loro a rubare qualcosa alla malattia, anche solo un po' dello spazio che questa ha sottratto alle loro vite? Sarebbe davvero così pericoloso fare un passo l'uno verso l'altra se questo significasse impedire ai loro cuori di spezzarsi?

 

 

 

"Se proprio devo morire, prima vorrei vivere. E poi morirò."

Stella e Will sono due ragazzi affetti da una malattia terminale la FC, si incontrano in ospedale lui perché deve provare una nuova cura sperimentale, lei per un ripristino polmonare. Stella ne è attratta, ma sa che è impossibile avere contatti con lui anche perché un contagio porterebbe all'esclusione della lista per i nuovi polmoni. Will rimane abbagliato da Stella e pur di farle un ritratto fa un patto che lo porterà a riprendere la cura e a rispettarla minuziosamente.
Ogni giorno insieme a combattere la fc, ogni giorno Will e Stella si avvicinano sempre di più, e tra sguardi, atteggiamenti di insofferenza per non potersi neanche sfiorare, amicizie importanti e distanze ristabilite per evitare qualsiasi contagio, vince l'amore, quell'amore inaspettato, impossibile, quell'amore vero un cui si preferisce rinunciare pur di non far del male alla persona amata. Will scopre quanto è importante godere di ogni singolo attimo con Stella, quanto è fondamentale farsi le terapie per svegliarsi e vivere ancora domani.

“ Sono stanca di vivere senza farlo veramente. Sono stanca di desiderare e basta. Non possiamo avere tante cose. Ma possiamo avere questo.”

Stella ha constatato che non bisogna vivere con i sensi di colpa, lei è viva e fin quando lo sarà deve riprendersi quella spensieratezza che ogni adolescente possiede. Non deve vivere solo per i suoi genitori ma per se stessa!

Will e Stella ogni giorno combattono per vivere nella normalità, un semplice abbraccio per due ragazzi normali a volte è sottovalutato, ma per due come loro potrebbe diventare un serio problema, allora soffrono e trovano uno strano modo per toccarsi, per darsi conforto: le punte di un bastone lungo più di un metro.

"Non riesco a non pensare come sarebbe starle vicino, poterla toccare veramente, farla sentire meglio dopo che ho rovinato tutto. Sento qualcosa che mi sale dal petto, alla punta del- le dita e alla bocca dello stomaco. Toccarla per sentire la pelle morbida del suo braccio, il rilievo delle cicatrici che sono sicuro abbia sul corpo. Ma non ci riuscirò mai. La distanza fra noi non svanirà mai né cambierà. E sarà così per sempre."

Un libro triste, come tristi sono tutte le malattie incurabili, un libro che da speranza perché l' amore non fa distinzione.
Un libro dolce perché niente è più bello per un genitore vedere un figlio felice, anche per pochi momenti.
La FC è una malattia terminale e va affrontata con l' aiuto di persone competenti, nessuno è onnipotente quindi porgiamo la mano che Dio è grande e vede e provvede, e ci fa incontrare le persone giuste per riuscire a superare periodi bui.
È un libro adatto a tutti, dagli adolescenti perennemente innamorati, ai genitori che si sacrificano per i figli.
Assolutamente da leggere.

"Per tutto questo tempo ho vissuto per fare la terapia, invece di fare la terapia per poter vivere e… io voglio vivere! Stella "
"Tutto quello che voglio è stare con te… ma non posso! Will "