A casa di Donna Mussolini di Cristina Petit – RECENSIONE

A casa di Donna Mussolini di Cristina Petit – RECENSIONE

6 Aprile 2023 0 Di rosa78gervasi
Book Cover: A casa di Donna Mussolini di Cristina Petit - RECENSIONE

Carissimi Book Lovers, oggi vi parlo del romanzo di "A casa di Donna Mussolini" di Cristina Petit, in collaborazione con la casa editrice Solferino.

 

Scheda Tecnica

  • Titolo: A casa di Donna Mussolini
  • Autore: Cristina Petit
  • Data di Pubblicazione: 17 Gennaio 2023
  • Genere: Romanzo storico
  • Casa Editrice: Solferino
  • Pagine: 448
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Trama

Lajos è un colto ingegnere ebreo ungherese, trasferito a Roma. Maria è una giovane italiana cattolica, dalle forti passioni sociali e politiche. La loro storia d’amore, che sboccia negli anni Trenta, è già di per sé una sfida al destino, in un Paese in cui il matrimonio tra persone di nazionalità e religioni diverse è complicato. Ancor di più lo è sotto il fascismo: con l’inizio delle persecuzioni contro gli ebrei la loro quotidianità di famiglia borghese e benestante, costruita con impegno a Forlì, si sgretola con impressionante rapidità. Mentre il regime dà un giro di vite dopo l’altro, Lajos perde la cittadinanza, il lavoro, infine rischia di perdere la libertà e la vita ed è costretto a fuggire insieme alla moglie e ai tre figli di cui uno gravemente malato. Nella solidale Romagna, la rete del soccorso li indirizza presso una signora generosa, Edvige Mancini, che abita in una grande casa nel paese di Premilcuore. Solo che la signora non sa che sono ebrei. E gli Szegö non sanno che il cognome da nubile di quella donna così gentile è Mussolini: è la sorella del Duce e ospita, al piano superiore, anche un comando tedesco. L’esistenza di Lajos e Maria e dei loro bambini si fa, se possibile, ancora più pericolosa e incerta. E la guerra non accenna a finire. Ottant’anni dopo i fatti, a narrare questa storia incredibile su una panchina vicino a casa è uno di quei tre bambini, Alberto Szegö. Dal suo incontro fortuito con Cristina Petit nasceranno un’amicizia sincera e questo racconto vero dal passo di romanzo, che intreccia storia del Novecento e lessico famigliare, tragedia e speranza: un’avventura nel tempo e nella memoria.

 

Lajos è ebreo, Maria è cattolica, si innamorano e si sposano, sfidando il destino in un Paese in cui queste unioni sono molto difficili e nel periodo del fascismo ancora peggio.

Appena comincia la persecuzione degli ebrei, Lajos perde il lavoro ed è costretto a fuggire con la sua famiglia, Maria e i tre figli, di cui uno è molto malato.

Sarà uno di questi bambini a raccontarci cosa è successo. Il suo incontro con l'autrice mentre era seduto su una panchina vicino casa, ha permesso a questa storia vera di arrivare a noi lettori.

Una famiglia messa a ginocchio dalle leggi fasciste, costretti a nascondersi per sfuggire a un destino terribile. Finiscono così a Villa Maggio, casa di Donna Mussolini che li ospita non sapendo ancora che sono ebrei. Lei è una donna molto gentile, gioca coi bambini e, quando scopre la verità, non li denuncia, anzi continua a proteggerli fino a quando trovano un altro rifugio.

In queste pagine Cristina ci riporta una parte della storia che non si conosceva, la sorella del duce era una donna molto generosa e il fratello amava questa sua qualità. Il fatto che abbia protetto una famiglia ebrea ci dimostra la sua indole buona. Alberto ci racconta della sua famiglia, di quello che hanno passato, della paura per il fratello ammalato, che, nonostante le cure muore a 18 anni. Sono stati fortunati, racconta, perchè molti altri ebrei sono morti, famiglie intere non ci sono più. Quello che risalta maggiormente non è tanto il male che in quel periodo imperversava, ma il bene che è stato fatto. Buona lettura.

 

 

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