
La fabbricante di stelle di Melissa Da Costa – RCENSIONE

Carissimi Book Lovers, oggi vi parlo del bellissimo romanzo di Melissa Da Costa "La fabbricante di stelle", in collaborazione con la casa editrice Rizzoli.
Scheda Tecnica
TITOLO: La fabbricante di stelle
AUTORE: Melissa Da Costa
GENERE: Narrativa Contemporanea
PAGINE: 204
DATA DI PUBBLICAZIONE: 8 Aprile 2025
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Trama
Arthur ha cinque anni quando sua madre Clarisse gli rivela un gran segreto: tra non molto dovrà partire per un lungo viaggio con destinazione Urano. E lì, racconta Clarisse, sul pianeta ghiacciato dalle ventisette lune, popolato da lumache con il guscio azzurro che mangiano niveo prezzemolo polare, da alberi-cervo con sonore campanelle appese ai rami e da tante altre creature straordinarie, proprio lei avrà il compito di disegnare le stelle che notte dopo notte illuminano l'universo. Molti anni dopo Arthur, ormai adulto, aspetta che la sua compagna dia alla luce la loro prima figlia, e si trova a ripensare alla madre e a quella favola. Lui ovviamente sa che l'universo magico così ben descritto da Clarisse è stato l'espediente che la donna ha voluto usare per spiegare al figlio un imminente distacco, definitivo e tragico. Una bugia meravigliosa che ha permesso a un bambino di sognare e di immaginare, invece di dover soltanto guardare negli occhi la realtà, almeno per un po' di tempo. E solo in quel momento Arthur comprenderà davvero il gesto di sua madre. Mélissa Da Costa torna con una storia dolce e commovente e, con la sua solida leggerezza, dimostra ancora una volta che per curare le ferite più profonde non esiste rimedio più potente dell'amore e che la capacità di inventare storie è lo strumento più straordinario che abbiamo.
Leggere La fabbrica di stelle di Mélissa Da Costa è come lasciarsi cullare da una fiaba, mentre sotto la superficie scorre la corrente potente e inarrestabile dell'emozione vera.
È un libro che parla della perdita, ma lo fa con la grazia di chi conosce bene il dolore e ha scelto di trasformarlo in qualcosa di bellissimo.
Il piccolo Arthur, a soli cinque anni, riceve dalla madre Clarisse un racconto straordinario: presto lei partirà per Urano, un pianeta lontano e magico, dove disegnerà stelle nel cielo. Un mondo popolato da lumache azzurre, alberi-cervo e prezzemolo polare – un universo incantato, nato dalla penna e dal cuore di una madre che sa di dover dire addio. Ma lo fa così: trasformando la morte in un viaggio, la fine in un’eterna creazione di luce.
Questa non è solo una storia di fantasia. È un gesto d’amore assoluto.
Clarisse, pur di non spezzare l’infanzia del figlio con l’eco cruda della morte, sceglie di raccontargli una menzogna luminosa, un’illusione piena di meraviglia. E Arthur, da bambino, ci crede. Ma poi diventa uomo, e il ricordo di quella storia ritorna potente nel momento più delicato della sua vita: sta per diventare padre. E allora quel passato si riaccende, come le stelle che sua madre disegnava da lassù, su Urano.
Una narrazione delicata e profonda sul potere delle storie. Sulle parole che curano, che proteggono, che accompagnano nei momenti in cui nessuna realtà è tollerabile.
Mélissa Da Costa ci insegna che a volte, per affrontare la verità, serve prima una favola. Che dire addio può significare anche lasciare qualcosa di bello dietro di sé. E che la capacità di immaginare, di inventare un mondo alternativo quando quello reale è troppo duro, è un atto di coraggio e di amore.
La fabbrica di stelle non è solo un romanzo, è un messaggio gentile consegnato con grazia e intensità. Ti entra dentro senza fare rumore e ti resta addosso come un sussurro, come una stella cadente che non smetti più di guardare.
È un libro da leggere con il cuore aperto, magari tenendo vicino un fazzoletto. Ma soprattutto è un promemoria meraviglioso: le storie che raccontiamo, anche quelle inventate, sono ponti. E a volte, attraverso quei ponti, impariamo a camminare di nuovo.
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