Il male che non c’è di Giulia Caminito – RECENSIONE

Il male che non c’è di Giulia Caminito – RECENSIONE

28 Dicembre 2024 0 Di rosa78gervasi
Book Cover: Il male che non c'è di Giulia Caminito - RECENSIONE

Carissimi Book Lovers, oggi torno con una nuova recensione "Il male che non c'è di Giulia Caminito, in collaborazione con la casa editrice Bompiani.

 

Scheda Tecnica

TITOLO: Il male che non c'è
AUTORE: Giulia Caminito
GENERE: Narrativa Contemporanea
PAGINE: 272
DATA DI PUBBLICAZIONE: 18 Settembre 2024

 

Trama

Tutto comincia nel tempo dell’infanzia, che Loris trascorre nell’orto di nonno Tempesta. Quando è insieme al nonno, il bisogno eccessivo di leggere per scacciare le angosce scompare e lui impara cose meravigliose come costruire una voliera per allevare i colombi, fedelissimi e iridescenti.

Ma ora Loris ha trent’anni, ha fatto della lettura il suo mestiere, ha un appartamento e una fidanzata. Ma il lavoro in casa editrice è precario, l'ansia di non essere all'altezza dell'età adulta lo schiaccia, lo divora.

Tempesta, i colombi, l’infanzia sembrano perduti per sempre. Giorno dopo giorno, Loris scivola dentro sé stesso, concentrato sui segnali di allarme che il corpo gli manda. C’è un male che lo assedia, ne è certo, un male che nessuno vede tranne lui, così come solo lui vede Catastrofe, la creatura mutaforme – occhi di gatta, pelle di pesce, orecchie da lupa – che gli siede accanto nei momenti più difficili.

 

Loris è il nostro protagonista che, in un certo senso rispecchia i giovani ai giorni nostri.

Loris è felice quando era con il nonno in campagna, non ha bisogno di leggere per scacciare via i brutti pensieri, perchè con lui impara a costruire cose, si sente importante.

Una volta adulto però, Loris sente dentro di se che quell'angoscia che da piccolo lo faceva stare male, sta crescendo, la lettura di cui ne ha fatto un lavoro, non basta più a sorreggerlo. Il pensiero di non essere all'altezza di quello che fa, l'insicurezza che gli serpeggia dentro, lo risucchiano in un vortice oscuro da cui non riesce ad uscire.

In queste pagine l'autrice ci apre gli occhi sulla precarietà dei giovani, sul vuoto che ha creato la rete, la tecnologia. La solitudine oggi è molto più grande e cerca di inghiottire sempre più giovani, rendendoli fragili e facili alla depressione.

Un cammino necessario che facciamo insieme al nostro protagonista tra i meandri della sua fantasia, percorrendo un buio che piano piano va verso la luce.

 

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