I fiori che calpesti di Eva Milani – RECENSIONE

I fiori che calpesti di Eva Milani – RECENSIONE

22 Luglio 2025 0 Di rosa78gervasi
Book Cover: I fiori che calpesti di Eva Milani - RECENSIONE

Carissimi Book Lovers, oggi vi parlo del bellissimo romanzo di Eva Milani "I fiori che calpesti", in collaborazione con la casa editrice Hope Edizioni, una danza tra luce e ombre, tra sogni e silenzi.

 

Scheda Tecnica

TITOLO: I fiori che calpesti
AUTORE: Eva Milani
GENERE: Contemporary Romance LGBTQ+
PAGINE: 501
DATA DI PUBBLICAZIONE: 11 Luglio 2025
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Trama

Seoul, 2008. Park Dae-jung ha tutto, tranne ciò che più desidera: una vita dedicata alla danza. È il sogno proibito della sua adolescenza, che insegue con la determinazione e l’ambizione di chi è convinto che nessun obiettivo sia davvero irraggiungibile. Kim Cheol-moo non ha nulla da perdere se non le proprie ombre, nelle quali si rifugia quando il mondo si fa ostile. Non ha mai visto nessuno danzare. Quando accade, qualcosa di innato e sconosciuto si risveglia dentro di lui e gli regala uno scopo. In una Seoul in lotta tra tradizione e cambiamento, i loro mondi sono lontani, le loro vite destinate a non sfiorarsi, se non per una manciata di mesi, in cui condividono una palestra abbandonata e una guerra silenziosa, fatta di sfida e attrazione, che li spinge l’uno contro l’altro ma anche l’uno verso l’altro, fin sull’orlo di un legame impossibile.

 

“Ci sono legami che non hanno bisogno di parole, solo del suono dei passi che si cercano nel buio.”

Dae-jung è il volto del sacrificio e della dedizione. Il suo amore per la danza è assoluto, un fuoco che lo brucia dentro e lo spinge a combattere ogni giorno per un futuro che sente suo. È un ragazzo che lotta contro le aspettative, le pressioni sociali e familiari, determinato a non rinunciare a ciò che ama, anche quando tutto sembra remargli contro.

Cheol-moo, al contrario, è il silenzio fatto persona. Cresciuto nell'ombra, in un'esistenza segnata da perdite e assenze, ha imparato a proteggersi rifugiandosi nell’indifferenza. Non ha mai avuto sogni, né mete da inseguire, fino a quando non vede Dae-jung danzare. È un momento che cambia tutto. La grazia, la rabbia e la bellezza dei movimenti di Dae-jung risvegliano in lui qualcosa di profondo e mai provato: il desiderio di esserci, di sentire, di vivere.

La palestra abbandonata in cui si incontrano diventa il luogo sacro in cui due solitudini si riconoscono. Eva Milani costruisce tra i due protagonisti un legame che cresce piano, fatto di sguardi trattenuti, silenzi densi e sfide silenziose. Il loro rapporto è un equilibrio fragile tra attrazione e resistenza, un conflitto emotivo che avvince e commuove.

La scrittura è delicata e intensa, capace di accarezzare e graffiare, proprio come i sentimenti che muovono i personaggi. La danza diventa il linguaggio muto attraverso cui Dae-jung e Cheol-moo imparano a raccontarsi, a condividere dolori e desideri. Non ci sono gesti eclatanti, ma piccoli momenti carichi di significato, che rendono questa storia profondamente umana.

I fiori che calpesti non è solo una storia d’amore. È un inno alla fragilità, alla possibilità di trovare bellezza nel dolore, e alla forza necessaria per scegliere sé stessi anche quando il mondo rema contro. È un romanzo che lascia il segno, come un passo di danza che si imprime sulla pelle.

Lo consiglio a chi ama le storie lente e profonde, chi cerca emozioni autentiche, chi crede che anche i fiori più belli possano nascere dai luoghi più impensati.

 

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